venerdì 8 maggio 2009

Al Sindaco di Ortona


Lettera aperta WWF 7 maggio 2009

Il sistema lineare di Aree Protette lungo la Costa Teatina stenta ancora a decollare anche se è diventato patrimonio nelle aspettative delle comunità locali e regionali grazie alle peculiarità paesaggistiche, culturali e storiche che possiede. Con la legge regionale n. 5 del 2007, che ha istituto quattro nuove Riserve Naturali (Punta Acquabella, Ripari di Giobbe, Grotta delle Farfalle, Marina da Vasto), in aggiunta alle due già esistenti (Punta Aderci e Lecceta di Torino di Sangro ), si è fatto sicuramente un passo avanti, ma quelli che mancano sono i fatti concreti nell’ottica della leale collaborazione tra enti pubblici che deve essere assolutamente garantita in campo ambientale.

In attesa della predisposizione del Piano di Assetto Naturalistico della Riserva Ripari di Giobbe, il Comune di Ortona deve rispettare (e far rispettare) le norme transitorie di salvaguardia che contengono precisi divieti entrati in vigore con la pubblicazione della legge regionale, tra cui quello che vieta l’alterazione con qualsiasi mezzo, diretto o indiretto, dell’ambiente geofisico.

L’elemento caratterizzante e di pregio paesaggistico della Riserva Naturale Ripari di Giobbe è l’antica strada comunale, oggi abbandonata all’incuria e in parte occupata abusivamente, che unitamente al collegato canale di raccolta delle acque ha garantito per decenni la stabilità del versante che degrada verso il mare. Si tratta di uno straordinario percorso panoramico costiero che corre tutto lungo il confine a monte della Riserva che attualmente è limitata ad una stretta fascia di territorio degradante verso il mare.

La sdemanializzazione di questo percorso e la conseguente privatizzazione determinerebbero la perdita dell’unica possibilità di rendere pubblicamente fruibile e visitabile la Riserva Ripari Di Giobbe.

Chiediamo quindi al Comune di Ortona di abbandonare definitivamente l’ipotesi della sdemanializzazione dell’antico tracciato, di procedere all’elaborazione del Piano di Assetto Naturalistico della Riserva, di effettuare la tabellazione della Riserva stessa, ma soprattutto di ripristinare il percorso pubblico e il collegato canale drenante al fine di contrastare l’erosione in atto del versante, procedendo così speditamente e concretamente verso la gestione della Riserva Regionale Ripari di Giobbe, proprio alla luce del già richiamato principio di leale collaborazione tra enti pubblici.

Sinteticamente, questi sono gli obiettivi raggiungibili con l’attivazione gestionale della Riserva Naturale:

1)Recuperare l’antico collegamento Ortona – Torre Mucchia ancora vivo della memoria storica degli ortonesi;

2)Realizzare l’unico e possibile percorso botanico e panoramico per le attività escursionistiche, didattiche e scientifiche tipiche della Riserva Naturale;

3)Creare, con il ripristino dell’antico tracciato, il collegamento con la futura pista ciclabile prevista lungo l’ex tracciato ferroviario (che inizia proprio ad Ortona e prosegue lungo la costa fino ad Casalbordino), permettendo alla Riserva Naturale Ripari di Giobbe di entrare a far parte veramente del sistema lineare di Aree Protette lungo la Costa Teatina individuato dal Regione Abruzzo, con le sue peculiarità paesaggistiche di pregio;

4)Valorizzare le aree agricole che si attestano lungo il percorso promuovendo la produzione e la vendita di prodotti tipici e biologici;

5)Monitorare ed arrestare i fenomeni erosivi in atto che potrebbero nel giro di poco tempo modificare gli elementi costituivi del paesaggio e ridurre al minimo le possibilità di fruizione dell’area protetta;

6)Promuovere il turismo di qualità attraverso norme di riqualificazione ambientale ed architettoniche rivolte principalmente al complesso turistico esistente (Campeggio Ripari di Giobbe) che nel tempo ha profondamente modificato la morfologia dei luoghi e l’estensione della copertura arborea spontanea, con conseguenze sul paesaggio e sulla stabilità idrogeologica estremamente negative.

Il WWF, mettendo a disposizione le competenze e le esperienze maturate in tanti anni di gestione delle proprie oasi, resta a disposizione per tutte le iniziative e le forme di collaborazione necessarie sia per l’attivazione di processi decisionali, che dovranno necessariamente coinvolgere la società civile ortonese, che quelli più concreti e pratici quali i campi estivi di lavoro volontario e le iniziative educative nelle scuole.

Camilla Crisante
Presidente del WWF Abruzzo

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti,
volevo chiedere se attualmente ,in base anche alle leggi, è possibile accedere alla spiaggia dei ripari.
Sapevo che il gestore del campeggio vorrebbe far pagare una sorta di pedaggio.
Ho diritto all'accesso libero alla spiaggia?se si,quale legge lo dice?
grazie, soprattutto per l'impegno che ci mettete per difendere la nostra regione.
nuvola

Anonimo ha detto...

certo, articolo 1 comma 251 della Finanziaria del 2007
-l’accesso alla battigia è libero e gratuito «anche ai fini della balneazione»
inoltre : il 16 febbraio 2001 la terza sezione penale della Corte di Cassazione: "Nessuna proprietà privata e per nessun motivo può impedire l'accesso al mare alla collettività se la proprietà stessa è l'unica via per raggiungere una determinata spiaggia"
a presto
Fabrizia

Anonimo ha detto...

cambia tutto allora..!!
il gestore del campegio mi ha negato l'accesso al mare per ben due volte consigliandomi addirittura su come raggiungere la spiagia adiacente a nord.
è stato in novembre.ero li per una pescata in apnea
vorrei consigli su come trovare la stesura completa di questo articolo della finanziaria e magari sapere se ad oggi è cambiato ancora qualcosa

Anonimo ha detto...

Ci vorrebbe un papiro per raccontare questa annosa storia, ci sono esposti, denunce ecc., perchè questo continua a fare il bello e il cattivo tempo in quella zona, sinceramente ci è sconosciuto, sicuramente lo intuiamo e sicuramente non c'è una volontà precisa da parte del comune per risolvere la questione .
Anche questa estate faceva pagare, chiudeva il cancello ecc., nonostante contratto chieda esplicitamente che il gestore deve approntare una strada per l'accesso al mare visto che la esistente strada diantico accesso era vitale per il campeggio, ora quell'accesso è crollato in parte, quì parte un altra tela di penelope: per noi è lui che la deve ripristinare per il campeggiatore no, e comunque quella antica all'oggi è l'unica strada di accesso ritorniamo all'articolo 1 comma 251 del 2007.
La scusa è che la gente può entrare nel campeggio... ma mettici una rete, no?
solo ad Ortona succedono queste cose
comunque noi continuiamo imperterriti con la speranza di ridare un sacro diritto a tutti
Fabrizia