mercoledì 16 gennaio 2008

Scandalo dell'acqua a Pescara, Chieti e nella Val Pescara



COMUNICATO STAMPA DEL 14 GENNAIO 2008


Scandalo dell'acqua a Pescara, Chieti e nella Val Pescara.
L'Istituto Superiore di Sanità scrive al WWF: utilizzata "acqua non idonea al consumo umano".
La parola fine sulla vicenda dell'inquinamento dell'acqua apre scenari inquietanti sugli ultimi decenni.



Oggi, durante una conferenza stampa svoltasi a Pescara, il WWF, insieme all'Abruzzo Social Forum, ha presentato la nota con la quale l'Istituto Superiore di Sanità conferma pienamente tutte le denunce dell'associazione sulla qualità dell'acqua nella Val Pescara che hanno portato, recentemente, alla chiusura definitiva dei Pozzi S.Angelo.

Il WWF, dopo aver lanciato l'allarme sull'inquinamento dell'acqua di questi pozzi, che rifornivano da alcuni decenni Chieti, Pescara e la Val Pescara, e sul malfunzionamento dei filtri, aveva duramente contestato la versione data dalla ASL di Pescara all'Assessorato Regionale alla Sanità per rispondere a due interrogazioni parlamentari presentate dagli On.li Acerbo e Pelino. L'Associazione, con varie note, l'ultima delle quali del 22/10/2007, aveva controdedotto punto per punto la versione della ASL, che aveva sempre difeso, insieme all'ACA, il suo operato circa l'uso dell'acqua dei pozzi S. Angelo.

Ebbene, l'Istituto Superiore di Sanità, massimo organo dello Stato per quanto riguarda le problematiche relative alla Salute dei cittadini, ha risposto alle note del WWF, che aveva allegato le analisi ufficiali sull'acqua dell'ARTA, peraltro in possesso di tutti gli enti coinvolti, con un giudizio nettissimo che rappresenta una censura senza appello per chi cercava di fornire una versione tranquillizzante su quanto accaduto.

Il passo centrale della lettera dell'ISS, che si allega al comunicato stampa, recita "Negli atti di cui sopra è stato sottolineato come l'esistenza di discariche di rifiuti tossici nelle aree a monte delle zone di captazione delle acque da destinare al consumo umano, il quadro della contaminazione risultante dai dati analitici trasmessi da Codesta Associazione e rilevati sulle acque da destinare al consumo umano e da quelle prelevate ai punti di utenza, configura una situazione di rischio per la salute umana anche in relazione alla non prevedibile contaminazione delle acque sotterranee in seguito al rilascio di composti organoalogenati volatili e alle evidenti inefficienze riscontrate nei sistemi di trattamento. Superamenti dei valori di sicurezza nella misura indicata nei dati trasmessi da codesta associazione evidenziano in ogni caso una situazione di non conformità tale da rendere l'acqua non idonea per il consumo umano".

Dichiara Dante Caserta, presidente regionale del WWF "L'Istituto Superiore di Sanità da ragione al WWF e spazza via le versioni edulcorate sulla vicenda denunciata dall'associazione e che, in realtà, era conosciuta da diversi enti pubblici da almeno tre anni. L'Istituto conferma l'inaudità gravità di quanto accaduto, dichiarando l'acqua non idonea per il consumo umano. La ASL di Pescara, l'ACA e l'ATO vengono smentiti del tutto. Si evidenzia il completo fallimento di un intero sistema di prevenzione e controllo, aggravato dal fatto che si sapeva da anni e nessuno, fino alla nostra denuncia, è intervenuto. Ci si chiede, dopo una tale censura e dopo quanto hanno sostenuto pubblicamente, anche rispetto al nostro operato, come possa essere sostenibile che il presidente dell'ACA Catena e il responsabile del SIAN della ASL di Pescara Rongione permangano in ruoli chiave per la fornitura di acqua. La stessa Direzione Generale della ASL di Pescara ha avuto un atteggiamento del tutto !
inopportuno, visto che alle reiterate richieste di intervento, comprese le espressioni di preoccupazione e la richiesta di un'indagine epidemiologica avanzate dai consigli comunali di Pescara e Montesilvano, ha ritenuto di doversi trincerare dietro la posizione del Dr. Rongione senza dar seguito alle sacrosante preoccupazioni provenienti dai cittadini. Solo grazie alle pressioni del WWF, dell'Abruzzo Social Forum e del comitato Marelibero.org l'Agenzia Sanitaria ha avviato un'indagine epidemiologica. Il Dr.Balestrino vorrà continuare su questa strada oppure vuole cambiare rotta assicurando risposte ai massimi livelli? In ogni caso ora è assolutamente necessario provvedere ad un monitoraggio completo dei pozzi S. Angelo, anche se ora sono chiusi, perché abbiamo seri elementi di preoccupazione circa la possibile presenza di altre sostanze pericolose ed è necessario l'elenco completo dei composti con cui può essere venuta a contatto la popolazione. La Regione Abruzzo deve cost!
ituire un comitato permanente di crisi che veda la nostra part!
ecipazio
ne, visto che, come conferma anche questa nota dell'ISS, gli enti regionali continuano a dimostrarsi meno pronti di un'associazione di volontari nell'affrontare questa problematica che interessa la salute della cittadinanza e la conservazione dell'ambiente".

Dichiara Augusto De Sanctis, referente Acque del WWF Abruzzo "Nonostante fosse già tutto chiaro a chi voleva leggersi le carte, ora nessuno può usare il condizionale in questa vicenda rispetto all'inquinamento dell'acqua destinata alla popolazione. Quanto scrive l'ISS è letteralmente impressionante, se si pensa che l'acqua dei Pozzi S. Angelo è stata utilizzata dagli anni '80, rifornendo oltre 400000 cittadini per circa 25 anni fino a 40 giorni fa. Data la condizione d'inquinamento della zona di Bussi, sicuramente risalente a molti anni addietro, siamo molto preoccupati per gli eventuali effetti dell'esposizione di lungo periodo sulla popolazione a sostanze tossiche e cancerogene. Speriamo che presto l'indagine epidemiologica dia i risultati necessari per gestire il fenomeno sotto il profilo sanitario."

Dichiara Renato Di Nicola, dell'Abruzzo Social Forum "Come cittadini reclamiamo giustizia per quanto accaduto. Da un lato è un documento che si profila utilissimo anche ai fini dell'accertamento delle eventuali responsabilità sotto il profilo giudiziario, visto che è stato appena acquisito dal Corpo Forestale dello Stato guidato da Guido Conti che sta operando per conto del procuratore Aceto. Dall'altro riteniamo che tutti gli Enti Pubblici coinvolti debbano individuare le eventuali responsabilità di funzionari, tecnici e amministratori che non hanno saputo gestire una problematica così delicata, anche attraverso provvedimenti disciplinari, sostituzione negli incarichi ecc. Ormai ci sono elementi talmente palesi che le persone coinvolte in questo scandalo non possono continuare a gestire un servizio pubblico di base fondamentale come quello della distribuzione dell'acqua e dei relativi controlli, pur in attesa delle eventuali decisioni della Magistratura."

Il WWF opererà nei prossimi giorni in questo senso, scrivendo ai diversi enti e avvertendo di queste iniziative la popolazione e la stampa. Chiederà il loro intervento in ogni procedimento giudiziario, sia esso penale o civile. Devono difendere i cittadini che hanno subito questo scandalo e chiederemo precise risposte. Non bisognerebbe limitarsi a costituirsi parte civile nei confronti degli eventuali responsabili, ma dovrebbero presentare un esposto in base alle informazioni che già abbiamo inviato. Inoltre vi è la questione del risarcimento per i danni causati dall'emergenza idrica di quest'estate e per le giuste preoccupazioni che ora hanno i cittadini in base a queste informazioni. Infine, bisognerà approfondire tutte le questioni relative alle bollette, visto che è legittimo chiedersi se i cittadini debbano pagare per un servizio di questo genere.

INFO: 368318739

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