COMUNICATO STAMPA DEL 6 NOVEMBRE 2008
Altri centri commerciali lungo il fiume Pescara a Chieti e Cepagatti: domani al Comitato Valutazione di Impatto Ambientale cinque nuovi edifici commerciali a fianco del Megalò. Il WWF: ora basta!
Arrivano senza sosta le proposte di cementificazione del territorio abruzzese che sempre di più si sta avviando sul "Modello Veneto" denunciato da chi ha a cuore il paesaggio.
Domani il Comitato Valutazione di Impatto Ambientale della Regione Abruzzo dovrà esaminare un altro lotto del cosiddetto PRUUST "La Città Lineare della Costa" con cui fu autorizzata la costruzione del Megalò. Ricordiamo che questo centro commerciale fu realizzato in piena area di espansione del Fiume Pescara alzando dei mega-argini che non hanno fatto altro che trasferire il rischio più a valle in caso di piena.
Ora, sfruttando anche questa situazione, si vorrebbe completare l'opera con la costruzione di 5 edifici, di cui 4 ad uso commerciale e uno ad uso di albergo nel territorio di Chieti scalo e di Cepagatti. Il tutto su ben 8 ettari di terreni, con oltre 3 ettari di superficie edilizia e 2,3 di superfici coperte.
Dichiara Dante Caserta, Presidente del WWF Abruzzo "L'occupazione del suolo in Abruzzo è a livelli chiaramente insostenibili, con una cementificazione che sta invadendo quelle che dovrebbero essere fasce tampone e filtro tra aree urbanizzate e fiume. Chiediamo al VIA di bocciare questo progetto che è l'ennesima dimostrazione della direzione sbagliata che può prendere l'urbanistica. Infatti mentre in Germania si producono progetti e piani per la riqualificazione dei land, spesso portati ad esempio in Abruzzo, nella nostra regione si continua a guardare al suolo e al territorio come ad una risorsa infinita nella concretezza. Sembra che la qualità della vita non sia legata ad un uso corretto dei siti vicino alle città che invece di diventare aree verdi ad uso dei cittadini vengono occupate per fare profitto distruggendo il tessuto commerciale della piccola distribuzione e, di conseguenza, desertificando gli stessi centri storici. E' un modello di sviluppo miope e sbagliato che !
rigettiamo. Tra l'altro ci piacerebbe sapere quali sono gli indicatori di sostenibilità del progetto per quanto riguarda l'uso dell'acqua, visto che da anni Chieti Scalo è in emergenza idrica e che arriverebbero migliaia di persone ad appesantire il carico umano presente nell'area. Lo stesso dicasi per le emissioni, ormai al limite nell'area e che verrebbero peggiorate per l'arrivo di centinaia di auto al giorno. Infine abbiamo chiesto al Comitato Via di sottoporre a valutazione non solo i 5 edifici ma anche tutte le opere propedeutiche all'intervento facenti parte della scheda PRUUST, come i mega-argini che hanno reso possibile la riclassificazione delle aree a rischio esondazione in una categoria più bassa alzandola altrove. In generale è un intervento del tutto insostenibile, sia ambientalmente che socialmente ".
Altri centri commerciali lungo il fiume Pescara a Chieti e Cepagatti: domani al Comitato Valutazione di Impatto Ambientale cinque nuovi edifici commerciali a fianco del Megalò. Il WWF: ora basta!
Arrivano senza sosta le proposte di cementificazione del territorio abruzzese che sempre di più si sta avviando sul "Modello Veneto" denunciato da chi ha a cuore il paesaggio.
Domani il Comitato Valutazione di Impatto Ambientale della Regione Abruzzo dovrà esaminare un altro lotto del cosiddetto PRUUST "La Città Lineare della Costa" con cui fu autorizzata la costruzione del Megalò. Ricordiamo che questo centro commerciale fu realizzato in piena area di espansione del Fiume Pescara alzando dei mega-argini che non hanno fatto altro che trasferire il rischio più a valle in caso di piena.
Ora, sfruttando anche questa situazione, si vorrebbe completare l'opera con la costruzione di 5 edifici, di cui 4 ad uso commerciale e uno ad uso di albergo nel territorio di Chieti scalo e di Cepagatti. Il tutto su ben 8 ettari di terreni, con oltre 3 ettari di superficie edilizia e 2,3 di superfici coperte.
Dichiara Dante Caserta, Presidente del WWF Abruzzo "L'occupazione del suolo in Abruzzo è a livelli chiaramente insostenibili, con una cementificazione che sta invadendo quelle che dovrebbero essere fasce tampone e filtro tra aree urbanizzate e fiume. Chiediamo al VIA di bocciare questo progetto che è l'ennesima dimostrazione della direzione sbagliata che può prendere l'urbanistica. Infatti mentre in Germania si producono progetti e piani per la riqualificazione dei land, spesso portati ad esempio in Abruzzo, nella nostra regione si continua a guardare al suolo e al territorio come ad una risorsa infinita nella concretezza. Sembra che la qualità della vita non sia legata ad un uso corretto dei siti vicino alle città che invece di diventare aree verdi ad uso dei cittadini vengono occupate per fare profitto distruggendo il tessuto commerciale della piccola distribuzione e, di conseguenza, desertificando gli stessi centri storici. E' un modello di sviluppo miope e sbagliato che !
rigettiamo. Tra l'altro ci piacerebbe sapere quali sono gli indicatori di sostenibilità del progetto per quanto riguarda l'uso dell'acqua, visto che da anni Chieti Scalo è in emergenza idrica e che arriverebbero migliaia di persone ad appesantire il carico umano presente nell'area. Lo stesso dicasi per le emissioni, ormai al limite nell'area e che verrebbero peggiorate per l'arrivo di centinaia di auto al giorno. Infine abbiamo chiesto al Comitato Via di sottoporre a valutazione non solo i 5 edifici ma anche tutte le opere propedeutiche all'intervento facenti parte della scheda PRUUST, come i mega-argini che hanno reso possibile la riclassificazione delle aree a rischio esondazione in una categoria più bassa alzandola altrove. In generale è un intervento del tutto insostenibile, sia ambientalmente che socialmente ".
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