lunedì 13 aprile 2009

Lanciano. Il WWF presenta le osservazioni al PRG


Sono scaduti da pochi giorni i termini di presentazione delle osservazioni al Piano Regolatore Generale (PRG) approvato dal Consiglio Comunale di Lanciano e pubblicato sul BURA della Regione Abruzzo.
Le associazioni e i privati cittadini hanno avuto la possibilità di produrre osservazioni al documento senza però poter influire in maniera sostanziale sul corpo del progetto. Il WWF, consapevole di questo, ha comunque ritenuto di presentare delle osservazioni soffermandosi in particolare su alcune questioni principali:

- Il sovradimensionamento del Piano
Si ritiene, nel complesso, il PRG eccessivamente sovradimensionato rispetto alla dinamica della popolazione che, nel 2020, è previsto si assesti intorno alle 38.000 unità. Il Piano invece è dimensionato per 55.000 abitanti con una edificazione fino a 5.500 circa nuove abitazioni.

- Mobilità sostenibile
Si ritiene che il Piano sia carente in merito al tema della mobilità. La mancanza di una attività di ricognizione del settore trasporti al fine di individuare le criticità e di proporre soluzioni diverse dal trasporto su gomma, sono in sostanza inesistenti. L’individuazione di alcuni percorsi ciclabili in alcune aree del tessuto urbano, appaiono insufficienti ad affrontare in maniera esaustiva le politiche che privilegino l’utilizzo di quei mezzi di trasporto che risultano essere più compatibili con l’ambiente. L’asse stradale Casello A14 - città di Lanciano - fondovalle Sangro previsto dal piano è un chiaro esempio di carenza programmatica verso la mobilità sostenibile, continuando ad incentivare il solo trasporto su gomma. Inoltre desta preoccupazione la realizzazione del previsto segmento verso la fondovalle in galleria. Si dovrebbe valutare la reale fattibilità e utilita' dell'opera e la sua sostenibilità ambientale, visto che l'impatto sicuramente è pesante.
La realizzazione di due corsie, implementabili a quattro, con svincoli “integrati al territorio di inserimento” appaiono non condivisibili sia in merito al tema in questione sia per quanto riguarda l’impatto ambientale di queste opere, addirittura previste in parte nell’ unico Sito di Importanza Comunitaria (Bosco di Mozzagrogna) ricadente parzialmente nel territorio del Comune di Lanciano. La vincolistica prevista dalla normativa a tutela delle aree protette come i siti SIC, tra l’altro, renderebbe pressoché irrealizzabile l’asse stradale così come indicato dal Piano.

- Parchi urbani
Tra le aree destinate dal piano a divenire Parco urbano si ritiene che la Lecceta di Barbati, seppur conservando ancora oggi un rilevante interesse ecologico-ambientale, non possegga i requisiti di fruibilità necessari, in quanto area sviluppata su fianchi scoscesi e a rischio idrogeologico, a meno di interventi invasivi e insostenibili economicamente che ne comprometterebbero la naturalità.
Il Parco del Diocleziano rappresenta il caso emblematico di Parco Urbano sbagliato, già criticato da codesta Associazione, costato inopportunamente alla collettività ingenti risorse e risultato privo di attrattiva da parte della stessa.
E’ da evitare che ciò accada anche con la Lecceta di Barbati che deve essere sì accorpata in unica proprietà pubblica ma impiegando per essa le sole risorse necessarie alla sua tutela e manutenzione. E’ indispensabile individuare altre aree idonee a divenire Parco Urbano, come ad esempio quelle di risulta della ferrovia Sangritana, di cui al punto seguente.

- Area di risulta della ferrovia Sangritana
Le previsioni del Piano in merito al riutilizzo delle aree di risulta della ferrovia Sangritana appaiono generiche e superficiali.
La possibilità prevista di “anche parziali, utilizzi stradali necessari ad accrescere l’accessibilità urbana” accresce inoltre la preoccupazione per una destinazione diversa da quanto desiderato dalla cittadinanza, intento popolare manifestato con diverse raccolte di firme a favore del riutilizzo delle aree in questione ad esclusiva destinazione a Verde Urbano con collegamenti di tipo ciclo-pedonale, che potrebbero raccordarsi con l’esistente pista ciclabile realizzata nel quartiere Santa Rita sempre nell’ottica, precedentemente citata, di mobilità sostenibile.

- Sostenibilità ambientale
Nel complesso il Piano non tiene conto del principio generale della sostenibilità dello sviluppo umano sul territorio naturale perseguendo la qualità della vita, l’identità storico artistica dei luoghi, la qualità delle strutture urbane, l’uso oculato delle infrastrutture, ed un uso controllato delle risorse naturali. Inoltre è opportuno realizzare per le previsioni di trasformazione territoriale uno studio di sostenibilità ambientale contenente in particolare l’indicazione:
a) delle alternative considerate;
b) della sostenibilità delle previsioni stesse in relazione alla loro giustificazione e alla
sensibilità ambientale delle aree interessate;
c) dei potenziali impatti residuali e delle loro mitigazioni;
d) dell’esito della verifica ambientale operata.

Il nuovo PRG di Lanciano, nonostante sia elemento di pianificazione fondamentale per la città che attendeva la sua realizzazione dopo quello attualmente in vigore (approvato nel lontano 1978), non verrà sicuramente ricordato come un atto partecipato.
Questo Piano è nato nel Palazzo, lasciando fuori le associazioni ed i cittadini che non hanno avuto la possibilità di contribuire alla sua realizzazione. Un pessimo esempio di amministrazione partecipata.

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