sabato 3 ottobre 2009

Spiaggiamenti



Comunicato stampa del 29 settembre 2009

Spiaggiamenti

Le spiagge di Ortona la settimana scorsa hanno accolto pigramente due ospiti perfettamente in linea con i tempi che corrono: un bidone di rifiuti tossici -fortunatamente semi vuoto - spiaggiato a Punta Ferruccio di Ortona(denunciato alle autorità competenti, ed il corpo esanime di una tartaruga Caretta Caretta spiaggiata al Riccio di Ortona. Dove siano finiti i fluidi oleosi del bidone e se questi fa parte di un carnet più nutrito, sommerso o in rotta crociere, forse non lo sapremo mai, tanto meno sapremo come mai è morto il bellissimo esemplare di testuggine marina che pesava più di 10 Kg, poiché sarà prelevato ed eliminato debitamente ed asetticamente.Ma lo possiamo immaginare, le cronache sono piene di storie di degrado... nel nostro piccolo basta girare per il territorio cittadino, disseminato di focolai di immondizia prodotti dall'egoismo insipiente di pochi ortonesi e da un' amministrazione probabilmente sempre più estraniata dalla valenza del bene pubblico, per viverne appieno la dimensione.Una tartaruga morta e un bidone di rifiuti tossici, la vittima e il totem, l'immagine di una modernità e dei suoi sacrifici arcaici, un monito dentro semplici immagini più efficaci di tante parole .Una piccola cosa semplice semplice la si può fare da subito, almeno per arginare lo sport del lancio di sacchi della spazzatura tanto in voga in questa città, che svilisce e violenta la gran parte di cittadini oltre ad essere un biglietto da visita per chi viene da fuori impresentabile :basterebbero cartelli disseminati che spieghino e invitino a non insozzare la città e le spiagge, magari coinvolgendo le scuole, i professionisti della comunicazione e le associazioni ambientaliste -noi siamo disponibili -.Sanzioni a chi viene colto a fare questi gesti di pura inciviltà, la scusa del non sapere non regge .Per il resto, ci vuole che la politica torni a fare il suo importante mestiere di mediazione, ascolto e vigilanza, la terra, l'aria, l'acqua, le città, la bellezza dei territori sono di tutti e devono essere trattati con estremo rispetto, se non vogliamo vivere la dimensione demenziale del tutti contro tutti e continuare a foraggiare questa economia di rapina che nulla ha a che vedere con la vera economia.

WWF Zona Frentana Costa Teatina

Ines Palena Lilli Costanzo Fabrizia Arduini

1 commento:

@enio ha detto...

se ci metti che i pozzi che trivellano al largo non spargono mughetti e petali di rose hai capito come e cosa sta diventando la nostra costa!