domenica 1 novembre 2009

Ortona: no alla discarica di amianto

Ambientalisti: no alla discarica di amianto
Appello al sindaco perché intervenga contro l’impianto di via Taverna nuova


Dal Coordinamento per la Tutela della Costa Teatina, Costambiente e WWF Zona Frentana-Costa Teatina un accorato appello al sindaco Nicola Fratino affinché si opponga alla realizzazione della discarica regionale dedicata allo smaltimento dell’amianto che dovrebbe sorgere in località Taverna Nuova (tra Villa San Tommaso e Casino Vezzani).
Del progetto, presentato dalla Smi (Società Meridionale Inerti), se ne discuterà domani pomeriggio in un incontro presso l’ufficio regionale VIA (Valutazione Impatto Ambientale). «Il Coordinamento per la Tutela della Costa Teatina, grazie all’impegno e alla esperienza di Pasquale Colantonio di Costambiente - spiega la portavoce del Coordinamento Fabrizia Arduini - ha prodotto e depositato osservazioni pertinenti su alcune incongruenze dell’impianto, evidenziando, inoltre, come l’ubicazione in mezzo alle abitazioni e a colture di pregio agricole, sia fuori luogo. Avere una discarica di inerti contenenti amianto può comportare gravi danni alla salute, la svalutazione degli immobili, dei terreni, dei prodotti agroalimentari, danni alle attività turistiche e di ristorazione del circondario».
Ora il Coordinamento per la Tutela della Costa Teatina, Costambiente e WWF Zona Frentana - Costa Teatina si rivolgono al Sindaco affinché si faccia portatore delle istanze delle popolazioni: «Si faccia sentire andando all’Aquila a perorare la causa di tanti cittadini inermi. Dica con forza che le discariche di qualunque genere esse siano non si costruiscono in mezzo alle case e alle campagne, consumando il suolo, minando la salute distruggendo la bellezza del territorio e interi comparti economici-scrivono le associazioni in una nota-Dica che le discariche devono essere ubicate nei poli industriali dismessi possibilmente usando il criterio che faciliti i controlli degli organi preposti. Lei ha già espresso delle perplessità, ci faccia sentire protetti».
Nel giugno del 2007 la SMI,con sede legale a Vasto,ha inoltrato domanda alla Regione Abruzzo per ottenere le autorizzazioni a trasformare la discarica di inerti già esistente (ma non più funzionante dal 2005) situata in località Taverna Nuova in una discarica monodedicata a rifiuti contenenti amianto in matrici cementizie. Il comune di Ortona si è opposto presentando una riserva alla creazione della discarica che, profonda 15 metri, potrebbe arrivare a contenere fino a 250 mila metri cubi di amianto. Il problema verrebbe dalla vicinanza delle abitazioni di Villa Pincione distanti circa 600 metri.

Tratto da "Il Messaggero" del 27 ottobre 2009

2 commenti:

@enio ha detto...

dove pensate si possa mettere tutto l'amianto bonificato in Abruzzo o più precisamente nella Provincia di Chieti... quello che stanno smantellando nella ex Celdit per esempio ??????????

Anonimo ha detto...

come abbiamo + volte sottolineato ci sono le aree industriali dismesse, invece di andare in mezzo alle campagne case e coltivazionii di pregio mettendo a rischio la vita delle persone ecc., anche grazie al modo spregiuticato in cui la ditta ha già operato in quel posto, tanto da decretarne la chiusura.
Ma si sa i terreni agricoli costano di meno .....
Poi la realizzazione della discarica non è più la soluzione per lo smaltimento corretto. L’interramento dei rifiuti contenenti amianto non è un sistema chiuso in quanto nel medio e lungo termine reintroduce all’ambiente il minerale amianto attraverso il percolato, così come stato ampiamente dimostrato dal Professor Alesando Gualtieri, dell’Università di Modena. La ricristillazione dell’amianto garantisce un sistema chiuso e la possibilità di riciclare il rifiuto amianto in materia prima pulita.
Fabrizia