sabato 6 marzo 2010

Una tranquilla domenica di paura in Provincia di Chieti



COMUNICATO STAMPA DEL 03 MARZO 2010

Una tranquilla domenica di paura in Provincia di Chieti.
La stricnina torna a uccidere. E il bracconaggio dilaga in pieno giorno.
Il WWF: questo è il volto della Regione Verde d'Europa?


Domenica 28 febbraio, censimento di un raro rapace, il nibbio reale.
Risultati: un cane di un noto ornitologo morto avvelenato; 5 colpi di
fucile ascoltati in pieno periodo di caccia chiusa; un bracconiere
osservato con carabina vagare nei campi; due fuoristrada incrociati con
a bordo cani da caccia.

La storia della morte degli orsi avvelenati di qualche anno fa non ha
insegnato niente. Domenica scorsa tanti appassionati ornitologi, anche
provenienti da fuori regione, erano impegnati in una giornata di
censimento in provincia di Chieti. Un giorno di volontariato dedicata al
monitoraggio di una rara specie di rapace, il Nibbio reale, che ha fatto
emergere una situazione di diffusa illegalità. Oltre 30 ornitologi e
volontari erano sparsi su tutta la parte meridionale della provincia di
Chieti alla ricerca dei nibbi reali. Infatti quest'area ospita una delle
popolazioni più importanti d'Europa. Alla giornata di monitoraggio hanno
partecipato volontari della LIPU, WWF, Stazione Ornitologica Abruzzese
ed esperti del Corpo Forestale dislocati su 75 diversi punti di
osservazione "armati" solo di binocoli e potenti cannocchiali.

Nell'area di Guardiagrele gli ornitologi hanno constatato la presenza
diffusa di persone in atteggiamento di caccia e sentito diversi colpi di
fucile. Il tutto a caccia chiusa ormai da un mese e in pieno giorno.

Un noto ornitologo, invece, insieme al suo cane, un giovane pastore
australiano, si è appostato sul colle del monumento degli alpini accanto
a Torricella Peligna all'interno di un'Area Cinofila (un'area istituita
dalla Provincia dove è vietata l'attività venatoria ma si possono
allenare cani da caccia durante tutto l'anno). Il cane correva contento
nel prato, ma la corsa è durata solo pochi minuti e dopo neppure 10
secondi di tremori l'animale è caduto inerme al suolo! Intanto passavano
ancora i nibbi ed una poiana, più in basso auto con persone che
cercavano verdure selvatiche nei campi. Pronta la denuncia ai
carabinieri del posto e pronto il sopraggiungere del Dirigente
veterinario di zona che non poteva che constatare il decesso e
ipotizzarne la causa: stricnina, un veleno il cui possesso è vietato
perchè ha una tossicità ed una letalità superiore all' arsenico. Per
questo è molto noto ai bracconieri che la usano per uccidere volpi e
lupi ma anche ai deliquenti vigliacchi e disonesti che per evitare che
altri frequentino le "loro zone" spargono piccoli bocconi letali nelle
campagne! Così, tra lancinanti dolori, in Abruzzo muoiono orsi, lupi,
aquile, grifoni e gli stessi nibbi reali che si nutrono di carne ed
anche cani da compagnia ignari. Nel frattempo nessuno parla e tantomeno
denuncia questi criminali le cui azioni, mai scoperte, rischiano di
causare anche l'avvelenamento di bambini e persone ignare. Bisognerà
attendere il morto umano per scatenare, come sempre in Italia, l'emergenza?

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