venerdì 26 novembre 2010

PRG di Ortona, per il WWF è un salto all'indietro

Entro la fine del 2010 l'Italia dovrebbe aver adottato formalmente la Strategia Nazionale Biodiversità, come prevede l’art. 6 della Convenzione sulla Diversità Biologica.

Ad Ortona invece, il cemento avanza imperterrito in barba al Codice del Paesaggio, all'articolo 9 della costituzione e in barba soprattutto al turismo in crescita, quello che appena può scappa dallo smog e il cemento delle propria città per trovare la bellezza di paesaggi incontaminati, mare pulito, e luoghi con un' anima da scoprire e raccontare, meglio ancora se c'è anche enogastronomia da gustare.

L' amministrazione ortonese come abbiamo potuto sentire nei consigli comunali dedicati al recepimento delle osservazioni al PRG, ha deciso che questa città nella sua storia prossima dovrà abdicare alla sua autonomia
economica, quella che dei saperi e delle bellezze dei luoghi se conservati e implementati bene, garantiscono benessere sano e duraturo.

Il quadro è confermato anche dalle dichiarazioni del vice presidente del consiglio Cieri a mezzo stampa, una città di 23mila abitanti stabili da decenni che prevede di costruire per 50mila, significa in sintesi cementificare i luoghi più belli e l'ICI da pagare per terreni edificabili che mai nessuno comprerà, a meno che non si voglia rischiare una bolla speculativa che ha già messo in ginocchio molti paesi nel mondo.

I soldi dell'edilizia sono facili se il territorio è di pregio, un investimento dove si guadagna molto nell'immediato, ma nel futuro prossimo venturo secondo noi, Ortona diventerà una città che sempre più dovrà fare i conti con realtà che ti comprano ti irretiscono e ti costringono per un tozzo di pane, all'unico
prezzo loro conveniente.

Ripari di Giobbe Bardella Acqua Bella sono luoghi in cui il Piano di Stralcio di Bacino per l'Assetto Idrogeologico con la carta di pericolosità indica ampie aree interessate da dissesti generati da scarpate e zone a rischio frana, oltre ad essere delle vere e proprie arche dove gli ultimi brandelli di bellezza e biodiversità della macchia Mediterranea dovevano essere traghettate sino alle generazioni future, ma non sono stati questi i principi adottati, non c'è visione a lungo periodo, ma solo quella di un oggi a consumo di pochi.

E' chiaro che le 2 riserve, Ripari di Gobbe e L'Acqua Bella, il Parco Nazionale della Costa Teatina non interessano affatto, come non interessano i finanziamenti UE che si indirizzeranno sempre più su progetti di tutela e salvaguardia ambientale.

Nell'anno della biodiversità- quello che ci tiene in vita -, chiediamo a questa amministrazione come mai non si è servita dell'uso di uno strumento moderno e importantissimo per l'integrazione delle considerazioni di carattere ambientale nell'elaborazione e nell'adozione di piani e programmi quale è la Valutazione Strategica Ambientale (VAS).

Noi l'avevamo espressamente richiesta nelle osservazioni al PRG poiché la direttiva europea è stata recepita nella parte seconda dal Decreto Legislativo n. 152 del 03/04/2006 entrata in vigore il 31 Luglio 2007, modificato e integrato dal D. Lgs. 16 gennaio 2008, n. 4.

Associazione WWF Zona Frentana e della Costa Tetina
presidente Ines Palena

Fabrizia Arduini

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