lunedì 11 aprile 2011

Il WWF risponde a Confindustria sulla programmazione industriale

COMUNICATO STAMPA DELL’11 APRILE 2011

Perplessità sulle dichiarazioni di Confindustria riguardo l’assenza della politica dalla programmazione industriale del territorio.

VASTO - “Siamo profondamente sorpresi nel leggere le dichiarazioni alla stampa di Paolo Primavera, Presidente provinciale di Confindustria, sulla mancanza di una pianificazione territoriale certa”- afferma Alessio Di Florio, referente locale del WWF Zona Frentana e Costa Teatina - perché riteniamo che una pianificazione, e precise scelte programmatiche, negli ultimi anni siano state poste in essere. Basti pensare alle innovative strategie di conservazione avviate sulla costa teatina, dal Sistema delle Aree Protette fino all’ istituendo Parco Nazionale, formidabile strumento di pianificazione del territorio, all’interno del quale Confindustria potrebbe dare un apporto prezioso e importante, soprattutto in aree industriali che, come a Punta Penna, sono a ridosso di aree protette e nuclei abitativi.

E' certamente legittimo interrogare la politica e i rappresentanti democraticamente eletti. Ma non ricordiamo di aver visto in passato Confindustria confrontarsi con Associazioni e partiti che invece, in tantissime occasioni, hanno veramente programmato il territorio senza aspettare aiuti ed indicazioni dall’alto”.

Ines Palena, Presidente dell’Associazione WWF Zona Frentana e Costa Teatina aggiunge: “Già la posizione favorevole di Confindustria alla petrolizzazione del nostro territorio ci aveva fatto intendere quale fosse il modello di sviluppo da loro voluto per l’Abruzzo, un modello che non prende in considerazione affatto la sua reale vocazione ad essere “regione verde d’Europa”, né la netta contrarietà, espressa in più occasioni, dai cittadini abruzzesi alla deriva petrolifera.

Ora, il non prendere posizione sull’insediamento a Punta Penna di industrie insalubri e fortemente impattanti, insinua il dubbio che per Confindustria programmare il territorio significhi più che altro togliere i vincoli e gli impedimenti di tipo ambientale, piuttosto che concertare, insieme a tutti i portatori di interesse, agli amministratori e alle associazioni da sempre impegnate sul territorio, una pianificazione realmente basata sulle potenzialità e le risorse presenti”.










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