sabato 7 maggio 2011

Il WWF critico sulle centrali a biomasse: senza controlli pubblici delle emissioni non si possono autorizzare impianti inquinanti

COMUNICATO STAMPA DEL 06 MAGGIO 2011


Il WWF critico sulle centrali a biomasse
L’Associazione denuncia: senza controlli pubblici delle emissioni non si possono autorizzare impianti inquinanti

Il WWF Zona Frentana e Costa Teatina, alla luce di un’approfondita analisi della situazione complessiva relativa alla presenza di centrali a biomasse sul territorio compreso tra Ortona a San Salvo, interessato peraltro dal Parco Nazionale della Costa Teatina, esprime forte preoccupazione sul proliferare di questi tipi di impianti.

Afferma Ines Palena, presidente dell’Associazione WWF: “benché per la legislazione italiana ed europea la biomassa venga assimilata alle altre fonti rinnovabili, in quanto incamera la stessa quantità di CO2 che rilascia una volta bruciata, non può essere considerata una fonte a basso impatto ambientale come il solare o l’eolico, in quanto produce emissioni inquinanti di vario tipo a seguito della combustione. Riteniamo, quindi, che la forte tendenza ad incentivare questo settore, attraverso svariati meccanismi come i Certificati Verdi, piuttosto che gli altri legati alle risorse rinnovabili, non sia alla lunga sostenibile, sia dal punto di vista ambientale che sanitario.

Nell’ultimo Energy Report WWF del 2011 vengono chiaramente indicate le modalità per ottenere entro il 2050 il 100% dell’energia dalle fonti rinnovabili, sfruttando principalmente energia solare, eolica, idroelettrica e geotermica. L'uso di biocombustibili liquidi e biomasse solide viene rilegato a pochi casi ed in mancanza d'altro.

Certamente, a livello locale, l’unico modo sostenibile per regolamentare l’approvvigionamento energetico passa attraverso una pianificazione efficace basata sulle reali risorse del territorio e l’elaborazione di linee guida per l’istallazione degli impianti da fonti rinnovabili, strumenti fondamentali che in Abruzzo sono stati redatti solo recentemente.

Non volendo entrare nel merito del nostro Piano Energetico Regionale, va comunque detto che in esso viene largamente promosso l’uso delle biomasse, da cui si prevede la produzione di 200MW di energia entro il 2015, a fronte di una biomassa stimata disponibile per circa 50MW (quindi attraverso la realizzazione di colture dedicate). La volontà è resa più evidente dall’“Accordo programmatico tra la regione Abruzzo e il Ministero dell’Ambiente per l’attuazione di programmi di valorizzazione delle biomasse” effettuato nel 2004 e dai successivi bandi di finanziamento per impianti a biomasse (nel 2008 e uno da poco pubblicato) che hanno finora stanziato per questo settore più di 1 milione di euro dei 10 milioni previsti totali.

Attualmente ben 5 progetti a biomasse, realizzati o in attesa di autorizzazione, della potenza complessiva di 106 MW, sono localizzati a poca distanza l’uno dall’altra: due a Ortona (una da 49,9 MW, a residui di vinacce - l'Aura Energia s.p.a. - e una da 34 MW, a oli vegetali – Ecoenergy s.r.l.), uno a Treglio (da 1 MW, a sansa disoleata e a cippato - G.C.T s.r.l) e due a Vasto (una da 4 MW a oli vegetali - Istonia Energy e l’altra di 17 MW a biomasse solide e oli - Industrie Chimiche Puccioni S.p.A), nell'area di Punta Penna.

Al di là delle questioni relative ai singoli impianti, quello che desta maggiore preoccupazione riguarda la mancata disponibilità di dati sulla qualità dell'aria nelle aree interessate da questi progetti.

Già nel mese di marzo il WWF Abruzzo, unitamente ad Arci e Porta Nuova di Vasto avevano denunciato le gravi inadempienze della Regione Abruzzo sul controllo della qualità dell’aria.

Infatti, il Piano di Tutela della Qualità dell’Aria redatto nel 2007 dalla Regione Abruzzo, che dovrebbe recepire diverse direttive comunitarie sulla tutela dall’inquinamento dell’aria, oltre a presentare gravi lacune non è stato ancora attuato.

In tutta la Provincia di Chieti non esiste alcun controllo sulle emissioni in atmosfera nonostante il notevole numero di aree industriali (Val di Sangro, Chieti Scalo, Vasto e S.Salvo) e non è stato realizzato neppure il Piano di monitoraggio delle aree industriali del resto previsto dallo stesso Piano di Tutela

A conferma della inesistenza di qualsiasi controllo da parte della Pubblica Amministrazione e degli Enti Pubblici preposti alla tutela della salute umana, l’Associazione WWF Zona Frentana e Costa Teatina ha voluto verificare, tramite accesso agli atti, quali fossero le emissioni in atmosfera prodotte da un impianto industriale già attivo da tempo, quale il Sansificio Vecere di Treglio, adiacente alla centrale a biomasse di Treglio e che emette dall’impianto, secondo quanto dichiarato dall’azienda stessa nel suo Piano di Gestione Solventi, circa 21 ton/anno del solvente esano (un idrocarburo altamente tossico).

Dalla documentazione fornita al WWF dalla Provincia di Chieti è emerso che non esistono controlli ed analisi dei fumi emessi in atmosfera da parte dell’Agenzia Regionale per la Tutela dell’Ambiente (A.R.T.A.) o della ASL Chieti-Lanciano-Vasto o di altro ente pubblico. Gli unici documenti che testimoniano controlli delle emissioni sono quelli relativi ai rapporti di prova fatti fare dal sansificio stesso da uno studio di consulenza ambientale privato. In questi non viene nemmeno valutato, tra gli inquinanti, l'esano emesso!

L’assenza di un monitoraggio pubblico, e a disposizione della cittadinanza, dei fumi emessi non consente di sapere se la situazione allo stato dell'aria attuale nelle aree con presenza di più fonti inquinanti sia prossima o già al di sopra dei limiti di legge. Pensiamo che le stesse gravi inadempienze della Regione Abruzzo e degli organi preposti ai controlli si potranno verificare anche per le centrali a biomasse di Treglio, Ortona e Vasto.

Per questo il WWF Abruzzo, unitamente ad Arci e Porta Nuova, ha recentemente diffidato la Regione Abruzzo:

- ad attivare la rete di monitoraggio di cui al Piano di Tutela della Qualità dell’Aria per tutti gli inquinanti per i quali è obbligatorio produrre dati aggiornati;

- ad aggiornare immediatamente l''inventario delle Emissioni”;

- a pianificare immediatamente il monitoraggio nelle aree industriali secondo quanto previsto dal Piano;

- a sospendere qualsiasi autorizzazione alle emissioni (compresi i rinnovi) fino a quando non sarà in grado di attuare tale monitoraggio obbligatorio;

- a sospendere qualsiasi procedura di valutazione ambientale di nuovi impianti che comportano emissioni in atmosfera e/o l’aggravio delle emissioni da traffico in assenza dei dati aggiornati per tutti gli inquinanti di cui alle normative comunitarie e in assenza dell’aggiornamento dell’inventario delle emissioni.

- a pubblicare i dati di cui al punto MM4 del Piano di Tutela della Qualità dell’Aria secondo quanto previsto dal Decreto 195/2005.

Le stesse Associazioni provvederanno ad inoltrare specifico esposto alla Commissione Europea qualora non si dia seguito in tutto o in parte a quanto prescritto. Si riservano altresì di segnalare tale situazione alla Magistratura.

Il WWF Zona Frentana e Costa Teatina chiederà inoltre alla Regione Abruzzo di attivarsi immediatamente affinché venga svolto uno screening epidemiologico sulla popolazione residente nei Comuni interessati da questi impianti per valutare le condizioni sanitarie di partenza e l’eventuale presenza di fattori di rischio preesistenti.

Ines Palena
Presidente WWF Zona Frentana e Costa Teatina

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