giovedì 2 giugno 2011

Un Parco villipeso

 Lo scorso 27 maggio, si è tenuto un convegno dibattito organizzato dal  Comune di San Vito, dalla Regione Abruzzo e dall'ARSSA sul Parco della Costa Teatina; i relatori rappresentavano cariche regionali provinciali e nazionali; non c'era però nessuno in grado di testimoniare le esperienze positive esistenti in Italia, o quali fossero le cause e le responsabilità in caso contrario.

Lo stesso ECOTOUR, dove la regione Abruzzo profonde risorse economiche non indifferenti, era lontano mille miglia.
Pensavamo di ascoltare dall'assessore all'agricoltura Mauro Febbo, che è anche il Coordinatore tecnico del Parco, come la regione Abruzzo si stesse muovendo per rispondere finalmente (dopo 10 anni) alle richieste del Governo, ma proprio non ci aspettavamo che il coordinatore del Parco fosse apertamente contro il Parco, che l'incontro stesso fosse contro il Parco.

Un incontro preparato con bugie sparse ad arte per spaventare gli indecisi e ripetute già dal primo intervento dove si elencavano i vincoli della zona A : "I frantoi che saranno all'interno della zona A a tutela integrale saranno chiusi - Febbo".

Il Coordinatore Febbo e gli altri dovrebbero invece sapere che le zone A e B coincideranno con quelle attualmente protette come Punta Aderci, Ripari di Giobbe, la Lecceta di Torino di Sangro ecc. ecc.o zone a rischio idrogeologico e dovrebbero anche sapere che in quelle zone i vincoli tanto temuti già ci sono; che in quelle zone non ci sono frantoi e mai ci potranno essere - Parco o non Parco, infatti il Parco è suddiviso in 4 zone e recepisce integralmente i PRG, poi c'è il regolamento e il piano Parco, che permette il rispetto delle singolarità territoriali, di certo il Parco terrà lontani i petrolieri che ancora si sono definitivamente insediati e che sono la gran parte -istanze e permessi -.

Il senatore Di Stefano si impegnerà affinché dal suo governo venga definitivamente cancellata la legge istitutiva del Parco della Costa Teatina, il consigliere provinciale Staniscia -PDL- afferma testualmente che "Si devono fare alberghi, case e infrastrutture per accogliere i tanti turisti olandesi e tedeschi che arriveranno", senza spiegare perché da anni vanno altrove. Nessuno dei relatori ha espresso perplessità alla proposta di un astante di cancellare tutti i Parchi in Abruzzo, in quanto causa dell'immobilismo e del degrado della nostra regione, quando sono proprio i nostri parchi a renderci conosciuti nel resto d'Italia e d'Europa, il volto rassicurante dell' Abruzzo che insieme a quello dei grandi vini, ci riempie tutti di orgoglio. Senza di essi, come immagine forte, resterebbero solo siti di bonifica nazionale come il Saline-Alento o Bussi - la più grande discarica di rifiuti tossici d'Europa, i circa 1200 siti inquinati, il 63% dei fiumi che non soddisfa gli obiettivi di qualità europei delle acque, e, non ultimo, l'assalto dei petrolieri con quasi la metà del territorio interessato da richieste e permessi di trivellare.

Quasi tutti i sindaci che hanno preso la parola si sono opposti con veemenza all'idea di non avere più le mani libere sul "proprio" territorio; come se i paesi fossero loro proprietà private, avulse da qualsiasi contesto territoriale, intanto la costa nei suoi tratti più belli e naturalistici sta scomparendo a ritmo vertiginoso, la stessa economia è gravemente compromessa, l'agricoltura che è uno dei settori strategici resiste tra mille difficoltà per il coraggio e l'alta
competenza dei suoi operatori.

Un ultimo appunto sullo svolgimento del "dibattito": non è stato possibile esprimere neppure una piccola critica o spendere una parola a favore del Parco; chi ha provato a farlo si è trovato preso nel fuoco incrociato proveniente dal palco e dalla platea che deliberatamente urlava e inveiva. La stessa moderatrice è stata travolta dalla maleducazione.

Noi (assieme a moltissimi abruzzesi ed operatori del commercio, del turismo e della agricoltura) siamo convinti che il Parco sia una straordinaria risorsa di tutela ambientale per noi e per le future generazioni, oltre che una delle ultime occasioni per il rilancio di un'economia morente.
Per questo motivo denunciamo con forza e preoccupazione questi comportamenti invitando a confronti reali per dar modo a tutti i cittadini di capire e di scegliere. Se le Istituzioni si ostineranno nella via scelta a San Vito, ci impegneremo noi ad organizzare tali incontri al posto loro; come tante altre volte abbiamo - purtroppo - già dovuto fare.

Costituente Vogliamo il Parco
-rete di cittadini, associazioni, operatori turistici, cantine, sindacati, amministratori, agricoltori-
Coordinatore: Lino Salvatorelli

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