lunedì 19 dicembre 2011

Acqua: sì dei sindaci agli aumenti

Ignorando le diffide del WWF e del Comitato referendario Acqua bene comune, i sindaci dell’ASSI di Chieti hanno approvato, con voto pressoché unanime e con l’impegno comune dei maggiori partiti PDL e PD, il Piano d’Ambito per l’ATO del Chietino. Un provvedimento che determinerà un aumento della tariffa reale media e che rappresenta una clamorosa negazione dell’esito referendario. La “remunerazione del capitale investito” non sarà infatti restituita ai cittadini, come il referendum obbligherebbe a fare, ma verrà assurdamente inserita nel calcolo per i nuovi Piani d’Ambito. I sindaci della Provincia di Chieti che hanno votato questo provvedimento hanno dimostrato di avere una maggiore attenzione alle logiche di partito piuttosto che ai reali interessi di chi li ha votati. L’ASSI di Pescara nei giorni scorsi aveva saggiamente preferito rinviare l’approvazione, ma l’assemblea del Chietino ha operato una scelta diversa ed è del tutto scandaloso che i cittadini vengano condannati a subire l’ennesimo aumento sulla base di una legge regionale che è stata peraltro impugnata dal Governo proprio relativamente all’istituzione e alle funzioni delle ASSI. Una legge che trasforma tra l’altro in apolidi i sindaci di città importanti come Chieti, San Giovanni Teatino e numerose altre che ricevono acqua dall’ACA di Pescara ma sono inserite nell’ASSI provinciale teatina col risultato di non poter esprimere il loro voto né da una parte né dall’altra, alla faccia della democrazia.

Il WWF ha avuto modo, e per questo ringraziamo il presidente dell’ASSI Chieti Di Giuseppantonio, di spiegare i motivi della diffida, ma ciò non ha cambiato le cose. Valuteremo le azioni da compiere in difesa dell’esito referendario e intanto invitiamo i cittadini a prendere atto del fatto che i loro sindaci hanno preferito programmare le gestione dei prossimi venti anni ancora una volta a spese degli utenti, ignorando la volontà popolare espressa con il voto referendario.

Bisognava procedere alla messa in ordine della SPA in house che gestiscono l’acqua in Abruzzo e provvedere a una revisione degli affidamenti e dei bilanci, tagliando gli sprechi. Si è preferito invece portare avanti un sistema che in questi anni ha mostrato enormi limiti e che ha creato una quantità di inutili consigli di amministrazione che i cittadini dovranno continuare a pagare attraverso bollette sempre più care. Tutto questo in barba alla ventilata volontà di ridurre i costi della politica.

Associazione WWF Chieti
Il presidente
Nicoletta Di Francesco



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