lunedì 27 febbraio 2012

Al via il secondo “Progetto Salva-Rospi” nella zona frentana

COMUNICATO STAMPA DEL 27 FEBBRAIO 2012

Al via il secondo “Progetto Salva-Rospi” nella zona frentana.
I soci e le guardie volontarie del WWF impegnati a salvare gli anfibi durante le “migrazioni d’amore” dallo schiacciamento delle auto.

CASTELFRENTANO (CHIETI) – Per il secondo anno consecutivo il WWF organizza il “Progetto Salva-Rospi” per ridurre il forte impatto negativo degli automezzi sugli anfibi del nostro territorio, in particolare i rospi, che proprio in questo periodo si risvegliano dal letargo e raggiungono le zone umide (stagni e laghi) per riprodursi deponendo le uova.

Gli Anfibi in generale rappresentano un tassello fondamentale nel mantenere gli equilibri ecosistemici, ed in particolare i rospi aiutano l'uomo nell'agricoltura in quanto sono voraci predatori di molti insetti dannosi e di lumache.

Fra i vertebrati, gli Anfibi sono considerati la classe più minacciata a livello globale, con il 32% delle specie che ad oggi risulta a rischio di estinzione, a causa delle trasformazioni indotte dall'uomo sul territorio; la compromissione e la scomparsa sia degli habitat acquatici utilizzati per la riproduzione sia degli ambienti terrestri dove gli Anfibi vivono durante la maggior parte dell'anno, li portano a scomparire.

I rospi schiacciati dagli automezzi sono l'emblema del problema legato alle barriere artificiali umane, che frammentano gli habitat e mettono a rischio intere popolazioni animali: la sensibilizzazione a queste problematiche dovrebbe portare a progettare le strade con sottopassi o sovrappassi idonei alle specie che le attraversano, come si fa in Svizzera, Olanda, Gran Bretagna, e in Italia già dagli anni ottanta in Lombardia;

Ai rospi e a tutti gli altri anfibi anche la Regione Abruzzo riconosce l'importanza, tutelandoli con la Legge Regionale n° 50/93 che tutela la fauna cosiddetta minore.

Dichiara il dott. Sante Cericola, responsabile WWF del Progetto: “anche quest’anno l’Associazione ha identificato un tratto di strada comunale nel Comune di Castelfrentano (Ch) nel quale opereranno le Guardie Giurate Volontarie del WWF che, insieme ad altri volontari, si occuperanno di impedire la morte di quanti più esemplari possibili di rospi e altri anfibi.

Il nostro obiettivo è quello di estendere nei prossimi anni le località di intervento avviando con le amministrazioni locali e con gli enti gestori delle strade iniziative volte a ridurre gli impatti degli automezzi sugli animali ed avviare attività di sensibilizzazione della cittadinanza.

Per questo è importante avviare un censimento delle zone più pericolose per gli anfibi; è importante che chiunque ci segnali particolari zone o tratti di strada attraversate in massa dai rospi in modo da programmare interventi mirati in loco. Per segnalazioni e per poter partecipare scrivere a: guardie.wwf.ch@inwind.it




sabato 25 febbraio 2012

Un Senatore siciliano contro il Parco della Costa Teatina

Comunicato stampa del 24 febbraio 2012

Un Senatore siciliano contro il Parco della Costa Teatina

UNA PROROGA CHE CI LASCIA INTERDETTI E DELUSI. L'ISTITUZIONE DEL PARCO È UNA SPERANZA SOPRATTUTTO PER LE NUOVE GENERAZIONI, SENZA NEANCHE BISOGNO DI INVESTIMENTI LOCALI. QUESTA CLASSE POLITICA NON È DISPOSTA A CONCEDERE NEMMENO LA SPERANZA.

La Costituente per il Parco Nazionale della Costa Teatina apprende con amarezza, sconcerto e delusione che il Parlamento, nel cosiddetto decreto mille proroghe, ha rinviato al 31 dicembre 2012 l’istituzione del Parco: questa incredibile nuova proroga danneggia profondamente la Costa Teatina e i suoi migliori progetti. Sono passati 12 anni dalla legge istitutiva del Parco, un tempo lunghissimo che non ha precedenti nella storia delle Aree Protette Italiane, e probabilmente europee e mondiali.

Siano di monito le forti parole espresse l'anno scorso dalla Chiesa Locale, che oggi facciamo nostre e torniamo a ripetere: "gli amministratori locali e regionali e tutti coloro che hanno a cuore le sorti del bene comune e del futuro della nostra terra, scelgano ciò che è moralmente doveroso e responsabile, rompendo presto ogni indugio: si completi il prima possibile l'istituzione del Parco Nazionale della Costa Teatina, si scaccino definitivamente interessi egoistici e falsamente rappresentativi, si abbia il coraggio di scelte forti e lungimiranti per la vita piena del nostro Abruzzo".

Il rinviare continuamente l'istituzione del Parco Nazionale è ancor più grave alla luce di tante minacce che incombono sull'integrità della Costa Teatina: industrie insalubri, piattaforme petrolifere, nuove cementificazione e altro. Colpire al cuore il futuro Parco e con esso le economie che ne trarrebbero innegabile vantaggio in questa crisi, non è accettabile. Il tempo che si sta perdendo sarà l'occasione per danneggiare l'integrità della Costa Teatina, un luogo amatissimo da tutti gli abruzzesi. Sarà per questo che il rinvio di una decisione attesa da tutti gli abruzzesi lungimiranti non l’ha firmata un deputato locale (si ricordino le retrograde posizioni contro l’area protetta espresse dal senatore Di Stefano) ma il senatore D'Alì, dalla lontana Sicilia.

Chiediamo a tutta la classe politica abruzzese di difendere la propria terra, e i veri interessi di chi li ha eletti, chiediamo che i parlamentari, i senatori, i sindaci, la provincia, con in testa la Regione si muovano con celerità e rispetto delle intelligenze. La proroga è deleteria, ma è comunque soltanto un rinvio. Restano dieci mesi per perseguire i veri interessi anche economici degli abruzzesi,. In questi dieci mesi politici e amministratori sono chiamati a porre in essere tutte le strategie possibili per salvaguardare la costa teatina e per predisporre ogni cosa in modo che a fine anno il Parco prenda finalmente vita, senza ulteriori indugi. Non ci piace, ma è soltanto una proroga e la politica locale ne tenga conto schierandosi finalmente compatta a difesa dei veri interessi degli abruzzesi. È l’unica strada per ridare speranza a un territorio oggi in grevissime difficoltà anche per le dissennate scelte del passato. Basta teatrini, basta menzogne. “Si abbia il coraggio di scelte forti e lungimiranti per la vita del nostro Abruzzo”.

Costituente per il Parco Nazionale della Costa Teatina
rete di cittadini, associazioni, operatori turistici, cantine, sindacati, amministratori, agricoltori







venerdì 17 febbraio 2012

Il Campeggio ai Ripari di Giobbe sequestrato per abusi edilizi. Soddisfazione del WWF: ora il Comune di Ortona si costituisca parte civile

COMUNICATO STAMPA DEL 17 FEBBRAIO 2012

Il Campeggio ai Ripari di Giobbe sequestrato per abusi edilizi.
Soddisfazione del WWF: ora il Comune di Ortona si costituisca parte civile

ORTONA – Soddisfazione del WWF dopo il sequestro da parte della Guardia di Finanza del Camping di località Ripari di Giobbe di Ortona.

Ripari di Giobbe
L’intervento della Guardia di Finanza è scaturito da una dettagliata denuncia di alcuni mesi orsono da parte delle Guardie Particolari Giurate Volontarie del WWF che avevano segnalato massicci lavori edili in una zona vincolata in quanto situata in prossimità della costa, sottoposta a tutela ambientale, paesaggistica ed a rischio idrogeologico.

Il Camping ai Ripari di Giobbe non è nuovo a provvedimenti giudiziari. Sempre grazie alle segnalazioni del WWF la struttura fu sequestrata anche nel 2006 per la violazione delle normative edilizie ed ambientali.

Dichiara Fabrizia Arduini, referente locale dell’Associazione WWF: l’Amministrazione Comunale di Ortona in tutti questi anni ha dimostrato di non voler dirimere le questioni legate al Camping dei Ripari di Giobbe a cominciare dall’accesso libero dei turisti sulla spiaggia che viene ancora oggi negato dal gestore del Campeggio e che di fatto ha trasformato la spiaggia di tutti in un luogo ad esclusivo uso privato del camping. Non è possibile che siano sempre e solo le associazioni e i cittadini a farsi garanti dei beni comuni e del diritto ad usufruirne.

E’ giunto il momento che l’amministrazione comunale di Ortona si assuma le proprie responsabilità politiche sulle tante vicende irrisolte dei Ripari di Giobbe a cominciare da un gesto concreto: la costituzione del Comune di Ortona come parte civile nel procedimento giudiziario a carico dei responsabili del Camping ai Ripari di Giobbe.

Afferma Ines Palena, Presidente del WWF Zona Frentana e Costa Teatina: la nostra Associazione di cittadini sarà sempre attenta a segnalare alle autorità le speculazioni e gli attentati alla nostro paesaggio costiero che ancora aspetta di essere tutelata con l’istituzione del Parco Nazionale della Costa Teatina.

E’ doveroso sottolineare la professionalità della Procura della Repubblica di Chieti e della Guardia di Finanza, capaci di giungere a conclusione di una complessa attività di indagine e dimostrando entrambi di essere attenti ai reati contro l’ambiente ed il patrimonio collettivo.

Ines Palena
Presidente Associazione
WWF Zona Frentana e Costa Teatina

giovedì 16 febbraio 2012

Abuso edilizio: sequestrato il campeggio ai Ripari di Giobbe di Ortona dopo la denuncia delle Guardie Giurate Volontarie del WWF

«Finta procedura di risanamento per realizzare in realtà una nuova struttura»


foto da primadanoi.it
ORTONA. Una struttura a pochi metri dal mare e difesa da frangiflutti per quanto è vicina. Formalmente una ristrutturazione, lavori che sono stati presi di mira dalla Finanza.

Polemiche per anni a causa di un pedaggio che i turisti dovevano pagare per passare sul luogo pubblico: oggi arriva il sequestro dell’intera struttura.

I finanzieri hanno scoperto e posto sotto sequestro, nell’istituendo Parco Nazionale della Costa Teatina, un immobile turistico di quasi 300 metri quadri, ennesimo episodio di abusivismo edilizio abilmente mascherato per una ristrutturazione.

Il gran via vai di camion e betoniere con il noto campeggio (già posto sotto sequestro nel 2006) all’interno della riserva naturale aveva insospettito alcuni cittadini che si sono rivolti al Wwf. Poi l’associazione ambientalista ha attivato il Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza, incaricata a livello regionale, di eseguire le indagini in materia ambientale.

L’attività investigativa, coordinata dal pm Maria Domenica Ponziani, è stata resa particolarmente difficoltosa dalla analisi di più normative di riferimento che avrebbe consentito agli amministratori della società di alzare «una cortina fumogena», così la definiscono oggi gli investigatori, «di apparente legalità, con la quale davano giustificazione ad una fittizia procedura per il risanamento conservativo dell’esistente, mentre di fatto avevano realizzato una struttura totalmente nuova ed in cemento armato».

L’area, sebbene di proprietà, ricade infatti in una zona vincolata per legge, sia dal punto di vista paesaggistico ambientale (in quanto compresa entro i 300 metri dal mare), sia perché posta all’interno della Riserva Naturale, per giunta prossima al demanio marittimo.

La realizzazione realizzata ha comportato la violazione della normativa a tutela del demanio, dei vincoli paesaggistici ambientali e di quella disciplinante le costruzioni nelle zone sismiche.

La Guardia di Finanza, con l’ausilio delle sue pattuglie e dei suoi elicotteri, sta effettuando un attento monitoraggio del Parco della Costa Teatina, affinché non venga compromesso con abusi edilizi nelle more della sua definitiva istituzione.


giovedì 2 febbraio 2012

Punta Penna di Vasto e "Patto per il Territorio"

COMUNICATO STAMPA DEL 01 FEBBRAIO 2012

Al termine del primo incontro del cosiddetto Patto per il Territorio, ci si era lasciati con l’impegno generico di dare contenuti al Patto con la proposta  di un decalogo comportamentale su cui tornare a confrontarsi. Con notevole sorpresa leggiamo, invece, che il Presidente di Assovasto  si è, in tempi che dire velocissimi è dir poco, notevolmente portato avanti nel lavoro dando per acquisite alcune loro proposte; spinto così in avanti da ingenerare il sospetto che il comunicato sia stato preparato prima dell’incontro ed inviato alla stampa  indipendentemente da quel che poi si è discusso durante l’incontro. Infatti, riguardo a :
1)      “acquisto di una centralina di monitoraggio”: siamo contenti che Confindustria ed Assovasto siano propensi a fare questo passo, ma è propedeutico conoscere le caratteristiche della stessa e, soprattutto, su quali parametri di inquinamento ambientale si intende tararla; la qualcosa non esclude l’indispensabile analisi di un ente terzo direttamente sui fumi in uscita dal camino dell’azienda Puccioni e di altre che l’ente terzo riterrà opportuno fare.
2)      “Un proprio rappresentante nel comitato di gestione della riserva”: ai sensi della L.394, Legge Quadro nazionale sulle aree protette, la cosa ci sembra difficilmente praticabile, ma ,comunque, nel corso dell’incontro Confindustria stessa aveva smentito questa eventualità: disaccordo tra Confindustria provinciale e il suo braccio locale o, come detto prima, comunicato preparato prima?
Ora, a parte questi due punti, è il tono generale del comunicato che ci lascia interdetti perché dalla lettura sembra che non ci sia stata discussione e che gli unici attori della vicenda siano stati Confindustria-Assovasto ed il Sindaco, cosa che rafforza il sospetto del comunicato preparato  prima dell’incontro: forse la posizione di Confindustria-Assovasto non è così granitica fra i suoi iscritti?
Se così fosse non ci stupiremmo, perché, come accade anche fra associazioni ambientaliste e culturali, la crescita responsabile di un territorio passa anche attraverso un sano contraddittorio fra industriali che hanno ben presente il ruolo sociale ed ambientale delle loro aziende, senza per questo mettere in pericolo l’occupazione ed il lavoro, ed altri che hanno come unico riferimento la propria azienda ed il proprio profitto a prescindere dal territorio e quant’altro.
Riguardo alle proposte fatte dalle Associazioni, oltre al non più procrastinabile monitoraggio dello stato di qualità dell’aria che deve precedere qualsiasi decisione relativa a modifiche nell’area industriale, si è parlato ampiamente della opportunità di puntare decisamente su una politica ambientale delle aziende ivi operanti, che dovrebbero mitigare il proprio impatto se davvero hanno a cuore il destino della Riserva.

Associazione ARCI Vasto
Associazione WWF Zona Frentana e Costa Teatina