giovedì 2 febbraio 2012

Punta Penna di Vasto e "Patto per il Territorio"

COMUNICATO STAMPA DEL 01 FEBBRAIO 2012

Al termine del primo incontro del cosiddetto Patto per il Territorio, ci si era lasciati con l’impegno generico di dare contenuti al Patto con la proposta  di un decalogo comportamentale su cui tornare a confrontarsi. Con notevole sorpresa leggiamo, invece, che il Presidente di Assovasto  si è, in tempi che dire velocissimi è dir poco, notevolmente portato avanti nel lavoro dando per acquisite alcune loro proposte; spinto così in avanti da ingenerare il sospetto che il comunicato sia stato preparato prima dell’incontro ed inviato alla stampa  indipendentemente da quel che poi si è discusso durante l’incontro. Infatti, riguardo a :
1)      “acquisto di una centralina di monitoraggio”: siamo contenti che Confindustria ed Assovasto siano propensi a fare questo passo, ma è propedeutico conoscere le caratteristiche della stessa e, soprattutto, su quali parametri di inquinamento ambientale si intende tararla; la qualcosa non esclude l’indispensabile analisi di un ente terzo direttamente sui fumi in uscita dal camino dell’azienda Puccioni e di altre che l’ente terzo riterrà opportuno fare.
2)      “Un proprio rappresentante nel comitato di gestione della riserva”: ai sensi della L.394, Legge Quadro nazionale sulle aree protette, la cosa ci sembra difficilmente praticabile, ma ,comunque, nel corso dell’incontro Confindustria stessa aveva smentito questa eventualità: disaccordo tra Confindustria provinciale e il suo braccio locale o, come detto prima, comunicato preparato prima?
Ora, a parte questi due punti, è il tono generale del comunicato che ci lascia interdetti perché dalla lettura sembra che non ci sia stata discussione e che gli unici attori della vicenda siano stati Confindustria-Assovasto ed il Sindaco, cosa che rafforza il sospetto del comunicato preparato  prima dell’incontro: forse la posizione di Confindustria-Assovasto non è così granitica fra i suoi iscritti?
Se così fosse non ci stupiremmo, perché, come accade anche fra associazioni ambientaliste e culturali, la crescita responsabile di un territorio passa anche attraverso un sano contraddittorio fra industriali che hanno ben presente il ruolo sociale ed ambientale delle loro aziende, senza per questo mettere in pericolo l’occupazione ed il lavoro, ed altri che hanno come unico riferimento la propria azienda ed il proprio profitto a prescindere dal territorio e quant’altro.
Riguardo alle proposte fatte dalle Associazioni, oltre al non più procrastinabile monitoraggio dello stato di qualità dell’aria che deve precedere qualsiasi decisione relativa a modifiche nell’area industriale, si è parlato ampiamente della opportunità di puntare decisamente su una politica ambientale delle aziende ivi operanti, che dovrebbero mitigare il proprio impatto se davvero hanno a cuore il destino della Riserva.

Associazione ARCI Vasto
Associazione WWF Zona Frentana e Costa Teatina

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