venerdì 11 gennaio 2013

Porto turistico a San Vito. Il WWF ribadisce l’opposizione al progetto


COMUNICATO STAMPA DEL 11 GENNAIO 2013 


Porto turistico a San Vito. Il WWF ribadisce l’opposizione al progetto: ennesimo spreco di denaro pubblico ed aggressione alla “costa del trabocchi” 

LANCIANO - Si ripresenta, ormai a cadenza annuale, il dibattito attorno all’ipotesi di realizzare l’ennesimo porto turistico sulla costa teatina, quello nel Comune di San Vito Chietino. Il WWF frentano già in passato aveva espresso la sua opinione, basandosi più che altro sulle dichiarazioni di intento da parte dell’amministrazione Catenaro. Ora però dalle semplici dichiarazioni si è passati ai fatti, con tanto di approvazione di documenti progettuali dal costo di 140.000 € (finora!). 
Se non si troverà nessuno che finanzi il progetto, questa cifra resterà a carico delle casse comunali e dei cittadini sanvitesi. 

Ma non è questo il punto, almeno non il più importante a nostro avviso. E forse si stupiranno i nostri detrattori, che ci accusano di interessarci solo alla tutela di piante e animali, ravvisando che la nostra opposizione è meramente basata su questioni di opportunità economica e sociale. 

Il punto su cui vorremmo far riflettere la giunta e i cittadini sanvitesi è che questo tipo di opere non sono più (semmai lo siano state in passato) un’”opportunità di crescita e sviluppo” per un territorio, quanto più dato che la diportistica è un settore in crisi da tempo – gli ultimi dati dell’Osservatorio Nautico Nazionale (ONN) dicono che c’è stato un ulteriore calo del 26% delle presenze nei maggiori porti turistici italiani, con conseguente crisi anche nel settore dei servizi ad essi collegati. 

Senza parlare del fatto che abbiamo un numero spropositato di posti barca rispetto alla domanda: circa 40 per km di litorale, contro la media nazionale di 20 (ONN, 2009), con una darsena turistica a pochi km di distanza quale “Marina del Sole” di Fossacesia – per la quale già la Regione fu condannata dalla Corte di Giustizia Europea nel 2005 perche il porto non poteva realizzarsi - che raramente risulta al completo. 

Perché ingannare i cittadini facendo sperare in una svolta economica che non potrà esserci, se non per le tasche dei progettisti che negli anni continuano a presentare questi faraonici progetti? 

Possibile non accorgersi che il nuovo porto sarebbe oltremodo invasivo ed inadatto al piccolo scrigno di bellezza paesaggistica dove vuole essere forzatamente inserito? 

Senza tralasciare l’annoso problema dell’erosione dei litorali, con cui il Comune di San Vito è costretto a combattere da sempre, su cui è impossibile negare un probabile impatto dell’opera (come si afferma invece nel progetto). 

Questa mega opera, come quella del resort sul Colle Foreste, è il parto di un'economia senza prospettive e fine a se stessa, e di una politica che ne è asservita. 

Nella logica di questa amministrazione ha più senso spendere 20 milioni di euro per l’ennesima “cattedrale nel deserto” che, ad esempio, i 2-3 milioni che servirebbero per recuperare una struttura come quella dell’ex- Fornace, splendido esempio di archeologia industriale, perfetta sia come ubicazione (vicinanza dal mare e dalla marina di San Vito) sia come esempio di sostenibilità (consumo di suolo zero). 

La stessa amministrazione ritiene il Parco Nazionale della Costa dei Trabocchi uno sperpero di denaro pubblico ed inutile carrozzone, pur dichiarandosi contraria alla piattaforma petrolifera “Ombrina mare” (che con il Parco verrebbe automaticamente bloccata). L’unica cosa che appare chiara è la sua mancanza di coerenza e di visione strategica per il futuro di questa cittadina, che necessita di ben altre prospettive e opportunità, nel rispetto della identità dei luoghi e delle persone che vi abitano. 

Ines Palena 
Presidente Associazione 
WWF Zona Frentana e Costa Teatina 



1 commento:

@enio ha detto...

pulissero i detriti del porto di Pescara invece di ciurlare nel manico sti schifosi