domenica 1 febbraio 2015

Anche in Provincia di Chieti prolungata la caccia a febbraio. Wwf: “Si soccombe ancora agli interessi dei cacciatori”

COMUNICATO STAMPA DEL 30 GENNAIO 2015



Le Province di Chieti e Pescara chiedono di prolungare la caccia al colombaccio
fino a febbraio e la Regione acconsente. 

Gli ambientalisti: “Ancora una volta il nostro patrimonio ambientale soccombe agli interessi dei cacciatori”

fieri cacciatori di colombacci
Su richiesta dalle Province di Chieti e di Pescara, la Giunta regionale d’Abruzzo ha deliberato l’estensione della caccia fino all’ 8 febbraio per la specie colombaccio.

Dichiara Luciano Di Tizio, Presidente del WWF Abruzzo: “Si tratta di una scelta immotivata e assurda, anche in considerazione delle gravi lacune gestionali dell’Ufficio Caccia regionale: l’Abruzzo continua a basarsi su un Piano Faunistico Venatorio scaduto da anni e sicuramente ormai non più compatibile con le attuali esigenze di pianificazione. L’estensione della caccia a febbraio rappresenta una occasione persa dai nuovi Presidenti delle Province di Chieti e di Pescara e dall’Assessore Regionale alla Caccia Dino Pepe per restituire dignità al nostro territorio e alla fauna selvatica. Anche a febbraio i nostri boschi e le nostre campagne saranno costrette a sopportare l’impatto dei circa 16.000 cacciatori abruzzesi con conseguenze negative non solo per gli animali ma anche per gli altri fruitori dell’ambiente. Ricordiamo, tra l’altro, che nella stagione di caccia al momento non conclusa si sono avuti due morti (Montorio al Vomano e Torrebruna) e tre feriti (Sant’Omero, Scafa e Pettorano) a causa di colpi di fucile vaganti”.

Al danno del prolungamento sino all’8 febbraio della caccia si aggiunge anche la beffa dei controlli inesistenti. Chi assicura – sottolineano il WWF e Salviamo l’Orso - che i cacciatori uccideranno solo colombacci e non altre specie protette? Chi impedirà ulteriori morti e feriti? Gli enti pubblici da tempo non sono in grado di effettuare controlli venatori sul territorio regionale. Bisogna infatti sapere che, secondo i dati statistici più aggiornati disponibili (Schede sui sistemi di prevenzione regionali in materia di sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare. Regione Abruzzo 2012, riferite a dati 2007) nella nostra regione è attivo un solo agente/guardia ogni 1.000 ettari di territorio!

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