domenica 22 febbraio 2015

Il porto di Ortona, caput mundi. WWF: i cittadini ortonesi ancora una volta all'oscuro di progetti potenzialmente pericolosi

COMUNICATO STAMPA DEL 22 FEBBRAIO 2015

Il porto di Ortona, caput mundi.
WWF: i cittadini ortonesi ancora una volta all'oscuro di progetti potenzialmente pericolosi 


ORTONA - Il 12 febbraio 2015 la commissione CCR-VIA (Comitato di Coordinamento Regionale per la Valutazione di Impatto Ambientale) decide che il deposito di GPL da 25.000 metri cubi al porto di Ortona, diga foranea nord, non ha impatti negativi o significativi sull'ambiente, esonerando, di fatto, il progetto alla VIA (Valutazione di Impatto Ambientale).

La relazione tecnica del progetto di deposito costiero di GPL come la realizzazione dello stesso deposito, è a cura della SEASTOK SRL, controllata da Tosto SRL, e prevede 5 serbatoi tumulati da 2.700 metri cubi cadauno. Il carico del gas avverrà con navi da 10.000 o 5.000 tonnellate che di volta in volta andranno a scaricare attraverso una “pipeline”, cioè condotte di collegamento. 

Per 220 giorni anno lavorativi, ci sarà un traffico di 50/60 grandi autocisterne per 6/8 veicoli l'ora, maggiormente concentrato nei periodi invernali.

L’Associazione WWF si è subito allertata, nonostante le difficoltà per rendere leggibili i documenti sul sito del CCR-VIA, a causa di un programma molto tecnico (DikeX), presentando invano, poiché in ritardo, una sintetica nota di critica al progetto, prima della seduta della commissione regionale. Al riguardo, il nuovo presidente del CCR-VIA Cristina Gerardis, ha specificato che tale formato è conforme alle leggi. Resta comunque nella sostanza la mancata volontà di facilitare i cittadini ad esercitare un sacro diritto.

Oggi visionando il giudizio positivo al progetto n° 2470 del 12/2/15 che, di fatto, esonera detto progetto da una valutazione più severa come la VIA (Valutazione di Impatto Ambientale), leggiamo che i proponenti asseriscono che non c'è nessun effetto cumulo, poiché l'impianto ENI esistente è ” poco più di un rubinetto”, e l'impianto di pet-coke non esiste. 

Eppure l’Associazione WWF Zona Frentana e Costa Teatina Onlus produsse una circostanziata memoria di criticità per il deposito al porto di Ortona di pet-coke della Bonefra, andando anche in audizione all'Aquila, ma inutilmente, poiché detto impianto venne approvato in maniera incomprensibile, secondo il WWF.

Quindi è possibile, anche se incredibile, che nel porto di Ortona si possano accumulare tutta una serie di attività “esplosive” a livello progettuale con tanto di permessi alla realizzazione, spesso attraverso uno screening preliminare (Valutazione di Assoggettabilità), attività che, di fatto, non esistono sino a quando non sono realizzate, o sino a quando non funzionano così come progettate o sino a quando l'effetto cumulo si palesa in un non auspicabile incidente. Eppure il Codice ambientale è molto chiaro nel valutare se un progetto debba essere sottoposto ad una valutazione più accurata come la VIA, approfondendone gli aspetti legati alla localizzazione, al potenziale effetto cumulo, al rischio incidente e alla dimensione del progetto.

Il GPL – Gas Liquido di Petrolio - è un gas liquido compresso, un litro di GPL liquido, è pari a 270 litri di GPL in fase gassosa, il GPL è più pesante dell'aria, quindi tenderà a rimanere stratificato in basso qualora ci fosse una fuoriuscita. Per quanto riguarda l'area maggiormente devastante -Flash fire (fulmine di fuoco)- in caso di incidente in cui si concretizza la peggiore delle ipotesi, la Seastok asserisce che interesserà un raggio non superiore a 110 metri. Ora la parte più “spinosa” del progetto la sta valutando il Comitato Tecnico Regionale, composto anche dai Vigili del Fuoco, sia per quanto riguarda la Direttiva Seveso, sia come impianto a rischio di incidente rilevante così come richiesto dalle leggi. 

Quello che più ci sconcerta non è la Seastok che ha tutto il diritto di proporre detti progetti, ma la politica, in specie la massima autorità sanitaria del comune, il Sindaco, che ad Ortona è anche uno stimabile medico. Non è avvenuta nessuna discussione pubblica che fornisse alla città pareri tecnici super partes in segno di rispetto e di “cura”, come ormai accade da decenni. 

Sono pochi quelli che hanno il potere di decidere i destini di una città, spaccando una comunità tra le inquietudini di chi vorrebbe un'attenzione maggiore verso un territorio sempre più coinvolto da progetti controversi, nonostante ricada dal 2001dentro un Parco Nazionale (istituito nel 2001), e le speranze di chi in questi tempi di crisi, baratterebbe tutto per un posto di lavoro.

Non è civile secondo noi, men che meno rispettoso di un territorio e delle persone che ci vivono.

Associazione WWF Zona Frentana e Costa Teatina
vice Presidente Fabrizia Arduini



2 commenti:

@enio ha detto...

loro sono sempre forti con i deboli e in altri casi mettono sempre tutto a tacere... tempi duri per i "troppo buoni".... il popolo dov'è, al riguardo cosa d8ice?????

Anonimo ha detto...

Si è SUBITO allertata ... ma in ritardo ok