giovedì 16 luglio 2015

Comunicato stampa:

Parco della Costa teatina, la Regione commissariata vota una risoluzione “urgente” (dopo 15 anni persi inutilmente): colpo di sole o colpo di coda di una classe politica figlia della vecchia economia del '900?


WWF, Legambiente, ARCI, Marevivo e ProNatura si rivolgono al Presidente della Repubblica: “Basta con questa farsa! Subito la firma del decreto, lo hanno chiesto in 40.000 in piazza a Pescara e in 60.000 a Lanciano.”


Dopo l'uscita di Confindustria contro il Parco e a favore della petrolizzazione delle nostre coste (vedi Ombrina con annessa raffineria) e l'ormai acclarata miopia dei sindaci interessati, schiavi della cementificazione, arriva la “risoluzione urgente” approvata ieri dal Consiglio regionale su proposta dei consiglieri di Abruzzo Civico, Mario Olivieri e Andrea Gerosolimo (o dovremmo meglio chiamarli i consiglieri di “Abruzzo Petrolio & Cemento”?)

Nella risoluzione votata si chiede al presidente Luciano D’Alfonso “un intervento tempestivo presso il Commissario Governativo, Giuseppe De Dominicis, per sospendere e rivedere la procedura di istituzione del Parco della Costa Teatina al fine di rettificare il perimetro presentato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri”.

D'istinto ci veniva di pensare ad un colpo di sole in piena estate ma a ben vedere è solo l'ultimo colpo di coda di una classe politica figlia di un'economia agli sgoccioli che tenta di aggrapparsi a tutto pur di sopravvivere. L’ennesima triste brutta figura di amministratori che, a tutti i livelli, nel corso degli ultimi quindici anni hanno largamente dimostrato la propria inadeguatezza nell’affrontare le tematiche relative ai contenuti che il Parco Nazionale della Costa Teatina rappresenta (innovazione, green economy, inclusione sociale... in una parola: futuro!), nella piena incapacità di sviluppare una strategia vincente per i nostri territori.

Non è un caso se non sono bastati quindici anni per arrivare a una perimetrazione condivisa e se, primo caso in assoluto in Italia, si è arrivati alla nomina di un commissario straordinario per compiere un adempimento di legge previsto sin dal 2001. 

Una regione che parla di futuro ma vive nel passato. Dov'è il “laboratorio di idee” e “l'intelligenza collettiva” al servizio delle riforme e della comunità e dove sono i talenti che condividono obiettivi di crescita e di benessere sociali? E dove sono “i nuovi orizzonti” che l’Abruzzo vorrebbe abbracciare valorizzando meglio le sue ricchezze?

Che il Parco sia una occasione per il territorio appare evidente a chiunque voglia guardare alla situazione delle nostre coste senza paraocchi. L’Abruzzo ha il triste record di suoli costieri trasformati, ossia passati da paesaggi naturali e agricoli ad infrastrutture ed edifici residenziali. Infatti, sono 91 i km di costa irreversibilmente modificati rispetto ad un totale di 143 km, oltre il 63,6 %. L’aspetto più impressionante è che il paesaggio costiero “ancora” libero sia protetto solo parzialmente, visto che solamente il 9% dell’intera costa abruzzese risulta essere area protetta. Il Parco della Costa Teatina rappresenta l’unica garanzia a tutela dei valori paesaggistici della costa dei trabocchi.

Basta guardarsi attorno per capire che i vecchi schemi sono tutti saltati e mantenere posizioni legate a una visione antica della politica contribuisce ad arrecare ulteriore danno alla comunità e alla sua gente. 

No al petrolio significa uscire fuori da un'economia fossile. Il Parco rappresenta la coerenza, lo strumento attuativo di questa strategia. Quindi l'incoerenza è tutta nei nostri amministratori che dicono no al petrolio e poi non hanno il coraggio di sposare un'economia alternativa incentrata nelle rinnovabili, nel no al consumo di suolo, nella riqualificazione urbana, nell'agricoltura e nel turismo di qualità. Non è un caso il fatto che la regione è al palo. 

“Occorre una scelta politica forte, seria e decisa per costruire il futuro di questo territorio e dare garanzie alle nuove generazioni – dichiarano le associazioni – Da qui l'appello al Presidente della Repubblica a firmare subito il decreto, nel rispetto della volontà espressa dalla società civile con i 40.000 in piazza a Pescara e i 60.000 a Lanciano. Il Parco è un disegno strategico che non si limita ad essere solo uno scudo contro la petrolizzazione ma è il protagonista che aggredisce le vecchie schiavitù del Novecento e la crisi economica. Infatti, il PIL continua a crescere in Italia soltanto nelle grandi aree protette e nell'ambito della green economy, a testimonianza che i Parchi ben gestiti rappresentano anche un formidabile volano per l’economia dei territori e sarebbe assurdo non sfruttare questa possibilità, soprattutto in questo particolare momento storico di forti criticità.”

Ci auguriamo che prima o poi la politica sia costretta a cominciare a riflettere sul fatto che un numero crescente di cittadini, ormai quasi la maggioranza assoluta dei votanti, ha smesso di concedere fiducia e magari cominciare a chiedersi perché...


ESITO VOTAZIONE RISOLUZIONE PARCO COSTA TEATINA OLIVIERI-GEROSOLIMO
ASSENTI: Pietrucci (PD), Di Matteo (PD), Chiodi (FI), Iampieri (FI), Gatti (FI), Di Dalmazio (Abruzzo Futuro): Tot. 6
NON VOTANTI: Monticelli (PD), D’Alfonso (Presidente), D’Ignazio (NCD) : Tot. 3
ASTENUTI: Monaco (Regione Facile): Tot. 1
CONTRARI: Mazzocca (SEL): Tot. 1
FAVOREVOLI: Balducci (PD), D'Alessandro (PD), Di Pangrazio (PD), Mariani (PD), Paolucci (PD), Pepe (PD), Sclocco (PD), Gerosolimo (Abruzzo Civico) Olivieri (Abruzzo Civico), Di Nicola (Centro Democratico), Paolini (Italia dei Valori), Berardinetti (Regione Facile), Febbo (FI), Sospiri (FI), Bracco (M5S), Marcozzi (M5S), Mercante (M5S), Ranieri (M5S), Smargiassi (M5S), Pettinari (M5S): Tot. 20

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