mercoledì 14 maggio 2008

Il WWF risponde all’assessore Tamburrino


COMUNICATO STAMPA DEL 14 MAGGIO 2008

Abbattimento autorizzato dalla Provincia di Chieti di animali “fastidiosi”.
Il WWF risponde all’assessore Tamburrino

CHIETI - In merito alla nota stampa dell’Assessore alla Caccia della Provincia di Chieti sig. Tamburrino sull’abbattimento di animali selvatici prevista nei prossimi mesi, il WWF Sezione Provinciale di Chieti interviene con il responsabile del Settore Caccia Allegrino Claudio che così dichiara: prendiamo atto che l’Assessore Tamburrino ha voluto fornire solo spiegazioni parziali ed insufficienti sulle questioni sollevate dal WWF in merito alla caccia fuori stagione venatoria a volpi, gazze e cornacchie. Questo comportamento è tipico di chi, come lui ora, ha ricoperto in passato il ruolo di amministratore delle politiche venatorie nella Provincia di Chieti.
L’assessorato alla Caccia è, infatti, sempre stato coacervo di associazioni venatorie e di singoli cacciatori che spesso hanno biecamente condizionato le scelte politiche sulla caccia e che oggi si manifestano in tutta la loro inconsistenza.

L’assessore Tamburino nella sua nota omette di affrontare questioni importanti sollevate dal WWF come il fatto che la Giunta Provinciale continua ad approvare delibere inerenti caccia e fauna selvatica senza consentire la partecipazione delle Associazioni ambientaliste che vengono a conoscenza degli atti solo quando già approvati nelle stanze della Provincia e unicamente per il tramite degli organi di informazione.

La trasparenza amministrativa e la partecipazione dei cittadini evidentemente non sono bandiere di questa amministrazione provinciale, nonostante la normativa vigente imponga alla Pubblica Amministrazione un approccio più limpido con gli utenti.
L’assessore si dimentica di affrontare la questione della sicurezza dei cittadini che il WWF ha sollevato in merito alla pericolosità di far sparare persone di notte con l’utilizzo di fucile carabina che possiedono gittate superiori al chilometro. Continuiamo a ribadire il rischio dell’utilizzo di queste armi affidate a mani poco o per nulla esperte.
L’assessore non affronta la questione etica, il fatto cioè che egli acconsenta ad abbattere animali che in primavera concentrano la propria attività riproduttiva e che possiedono in questo pericolo prole da accudire e sfamare. Con l’abbattimento dei genitori questi piccoli andrebbero incontro a morte certa per inedia.
Circa il successo di questo programma di abbattimento abbiamo già ricordato la posizione dell’INFS (Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica): sarà un fallimento.

Dichiara ancora Claudio Allegrino: diverse province italiane hanno già efficacemente constatato che sostituire gli abbattimenti di animali con tecniche ecologiche, come la realizzazione di interventi di miglioramento ambientale anche poco impegnativi dal
punto di vista economico, consentirebbe di incrementare la produttività della fauna selvatica diminuendo l’attività di predazione di queste specie sugli altri animali.

Il Parco Naturale Migliarino San-Rossore Massaciuccoli ha promosso da diversi anni la sperimentazione di tecniche innovative (deterrenti, pratiche aziendali) per il controllo dei danni da Corvidi in ambito agricolo.

Premesso che con i dati disponibili relativi ai danni all’agricoltura in provincia di Chieti non sembra necessario adottare un piano di controllo a tutela delle produzioni agricole, l’articolo 19 della Legge Nazionale 157/92 afferma che “il controllo della fauna selvatica è esercitato selettivamente, e viene praticato di norma mediante l'utilizzo di metodi ecologici su parere dell'Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica (INFS). Qualora l'Istituto verifichi l'inefficacia dei predetti metodi, le regioni possono autorizzare piani di abbattimento”.

La Provincia a questo punto illustri quali sono stati gli interventi effettuati sul territorio o almeno quali interventi ha previsto ad integrazione dell’abbattimento (miglioramenti ambientali, misure di prevenzione dei danni, contenimento delle immissioni di selvaggina).


Per quanto riguarda il presunto danno economico alle colture agricole è da sottolineare come non esista alcun documento in possesso della Provincia di Chieti che in maniera esplicita ed univoca lo attribuisca a volpi gazze e cornacchie.
Si ricorda comunque che la normativa vigente attribuisce alla Provincia il ruolo di “ammortizzatore” sociale ed economico per i danni comunque inevitabili che fauna selvatica provoca sulle coltivazioni.

Interviene Maria Laura Pierini, responsabile provinciale del WWF: chiediamo nuovamente all’assessore di utilizzare più saggiamente il denaro dei contribuenti ad esempio finanziando progetti di ricerca sulla fauna selvatica del nostro territorio oppure acquistando strumenti e materiale operativo per consentire agli agenti del Corpo di Polizia Provinciale di svolgere meglio il proprio lavoro.

Ci spiace non aver ricevuto in questi quattro anni di Giunta Coletti alcuna richiesta da parte sua d’incontro, per affrontare e discutere insieme e di persona questi argomenti e altre problematiche correlate, e dubitiamo fortemente che ciò avvenga nei prossimi mesi.

Ci permettiamo di ricordare all’Assessore che la normativa vigente
impegna le Province a tutelare in primis la fauna selvatica e soltanto poi gli interessi venatori, in linea con quelle che dovrebbero essere le regole di condotta di un’amministrazione attenta a salvaguardare gli interessi più generali e comunque dell’intera collettività.


Maria Laura Pierini
Claudio Allegrino

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