martedì 6 gennaio 2009

Dal Wwf un’idea per rilanciare la strada dei Ripari di Giobbe

photo by Bene ToZi

Dal Wwf un’idea per rilanciare la strada dei Ripari di Giobbe

ORTONA - Arriva dalla sezione locale del WWF una proposta di ripristino e valorizzazione della strada comunale dei Ripari di Giobbe. La proposta avanzata è un'alternativa alla richiesta di sdemanializzare un tratto della strada presentata in Consiglio comunale il 29 luglio scorso, argomento rinviato in quella occasione e mai più discusso e a cui gli ambientalisti si sono sempre detti fermamente contrari. In sostanza l'associazione propone di far diventare la strada un itinerario rurale-naturalistico a beneficio della cittadinanza e dei turisti: un percorso per chi vuole fare jogging, passeggiate a piedi, con la bici o a cavallo, dove potrebbero essere organizzate escursioni per i bambini e le scolaresche, sede di itinerari gastronomici e di collegamento tra i percorsi che conducono alle cale sottostanti. Alla strada cosi strutturata potrebbero essere collegate anche altri tipi di attività come servizi per chi si reca in spiaggia, noleggio bici, ma anche vendita diretta di prodotti agricoli, uno scenario ideale per mostre, feste e percorsi sensoriali.

«Il percorso panoramico, su un tratto di mare con insenature di riconosciuta bellezza, è una risorsa economica ed ambientale per la comunità: non è un caso che il suddetto sito è stato valorizzato con l'istituzione di una riserva che, se gestita bene, insieme alla vecchia strada, sarà un indiscutibile vantaggio per la città -spiega Pasquale Cacciacarne membro dell'associazione ambientalista-. Per questo abbiamo espresso tempestivamente la nostra contrarietà alla sdemianalizzazione che comporterebbe il privare la collettività di una risorsa in termini ambientali e economici».

La proposta è quella, quindi, di usare i Ripari come sede di attività e di un turismo a contatto con la natura: una domanda che è in costante crescita. «Le proposte avanzate traggono spunto soprattutto dal movimento internazionale delle Greenways, ovvero le strade verdi, ampiamente diffuse in America del nord e in Europa, per rispondere alla domanda di mobilità dolce di cui la strada dei Ripari ha tutte le caratteristiche. Questa è una tipologia di turismo che non degrada i luoghi, è duratura e soprattutto lascia i soldi in mano alle popolazioni locali -spiega Lilli Costanzo, iscritta Wwf-. Invitiamo i professionisti ortonesi a sostenere e ad elaborare ulteriormente il progetto offrendo la disponibilità di risorse umane per la riattivazione, la gestione e la manutenzione del percorso».

Articolo di Daniela Cesarii tratto da "Il Messaggero" ed. Abruzzo del 05 gennaio 2009

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