lunedì 2 marzo 2009

Discarica Consac: le indagini confermano i timori del WWF


Vi ricordate la replica al WWF di Mario Di Paolo, Presidente del consorzio dei comuni che dovrebbero gestire la discarica Consac di Fara Filiorum Petri? Disse:"La discarica di Fara non inquina!"
Vi ricordate cosa dichiarò ancora il Sindaco di Bucchianico Mario Di Paolo? Ecco le sue parole: "....mi chiedo anzi le ragioni dietro questi allarmismi, ingiustificati e infondati, come quelli strombazzati dal Wwf". LEGGI QUI
E' superfluo rispondere a Mario Di Paolo: ci sta pensando il Corpo Forestale dello Stato.........



Articolo tratto da "Il Centro" di mercoledi 25 febbraio 2009

Percolato della discarica fino all’Alento

Fara Filiorum Petri, liquami fuoriescono dall’impianto di Colle San Donato

I reati ipotizzati «Abbandono e scarico di rifiuti liquidi»


FARA FILIORUM PETRI. Percolato e liquami trovati nel fosso Campolungo e nel torrente Focaro, affluente dell’Alento, (episodio già segnalato alla procura a gennaio), provengono dalla discarica di Colle San Donato, chiusa. E’ la conclusione cui sono arrivati gli uomini della forestale di Chieti che hanno firmato una denuncia contro ignoti per reati di abbandono incontrollato e scarico sul suolo e di immissione nelle acque superficiali di rifiuti liquidi. L’indagine è partita la scorsa estate da una segnalazione del Wwf.
LA DENUNCIA. Le indagini sull’inquinamento sono sempre più difficili e complesse soprattutto nella fase di individuazione dei responsabili. Infatti la discarica consortile di Colle San Donato è chiusa. «Non è facile individuare i responsabili di tali reati», dice il vicequestore aggiunto Giancarlo D’Amato del comando del corpo provinciale dello stato, «in quanto sono stati notati anche problemi di stabilità della discarica. Tra l’altro, questa è ormai chiusa e si deve accertare chi è responsabile della sua gestione. Non vorremmo che si arrivi ad una situazione come quella della Val di Sangro».
Alla procura sono stati inviati, intanto, insieme agli atti della denuncia, diversi fascicoli fotografici e verbali rilievi con fotografie fatte dall’alto.
SCARICO ABUSIVO. Lo scorso gennaio la forestale di Fara Filiorum Petri aveva segnalato alla magistratura la presenza di uno scarico non autorizzato e abbandono di rifiuti liquidi a valle della discarica di Colle San Donato.
LE INDAGINI. Le indagini erano partite in agosto dopo che il Wwf aveva sottoscritto un esposto a Forestale, polizia provinciale e Arta. A settembre sono stati eseguiti campionamenti dei sedimenti del fosso, del percolato contenuto nel serbatoio di raccolta della discarica e del terreno a monte non contaminato (campione in bianco). Date le condizioni di scarsa piovosità (il fosso era asciutto), all’epoca non è stato possibile verificare l’inquinamento del Fosso Campolungo, che si immette nel torrente Focaro, affluente del fiume Alento, ma solo un piccolo dissesto su un lato dell’invaso di discarica. A dicembre in condizioni ambientali più favorevoli la forestale ha compiuto un ulteriore sopralluogo constatando che il torrente Focaro era particolarmente scuro. Due chilometri a monte nel fosso Campolungo la colorazione era ancora più scura di quella a valle. Risalendo il pendio fino alla discarica i forestali hanno constatato la fuoriuscita del percolato della discarica dal “troppo pieno” di un tombino che, tramite una ulteriore canalizzazione in calcestruzzo, portava i reflui nel fosso Campolungo dove sono stati prelevati campioni di liquidoungo, così come nel torrente Focaro e nell’ultimo pozzetto di raccolta della discarica consortile.
FOSSO INQUINATO. I risultati dell’Arta sono stati inconfutabili: il torrente Focaro è inquinato e nel fosso Campolungo c’è un vero e proprio percolato di discarica. Considerata la complessità delle modalità dell’inquinamento, sono stati ipotizzati i reati di abbandono incontrollato e scarico sul suolo e l’immissione nelle acque superficiali di rifiuti liquidi.
I RESPONSABILI. «Stiamo lavorando per individuare i responsabili», dice il dottor D’Amato, «essendo quella discarica chiusa è ancora più complesso. Peraltro l’impianto è in condizioni di instabilità per cui è necessario accertarsi se sono stati iniziati i lavori di consolidamento e se questi abbiano potuto provocare la fuoriuscita del percolato dall’impianto». (k.g.)

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