domenica 20 settembre 2009

Petrolio: incontro con il Presidente Di Giuseppantonio

Il 18 settembre 2009 una rappresentanza di associazioni facenti parte della rete EmergenzaAmbiente (EAA), ha incontrato il Presidente Enrico Di Giuseppantonio per un confronto sul problema petrolizzazione nella provincia.
Per il WWF erano presenti Fabrizia Arduini e l' ing. Tommaso Giambuzzi che, insieme ad altri volontari, seguuono da vicino le vicende delle concessioni petrolifere in Abruzzo.
Ricordiamo che la Provincia di Chieti ha il 94% dei propri comuni (l'88,5% del proprio territorio) interessato da istanze e permessi di ricerca e coltivazione di idrocarburi, a cui aggiungere il mare propiscente la costa teatina invaso anch'esso da una vera e propria sequela ininterrotta di istanze e permessi, per buona pace di importanti programmi economici, la grande storia e cultura di queste terre, la salute.
Altro tema trattato durante l'incontro è la contingenza del progetto permesso di ricerca pozzo Elsa2 della Vega Oil al largo delle coste di Ortona in dirittura d'arrivo alla VIA-Valutazione Impatto Ambientale- del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Mare .

Gli impegni assunti dalla Provincia Chieti sono molto importanti, uno concreto da subito : il Presidente Enrico di Giuseppeantonio presenterà osservazioni atte a fermare l'iter procedurale del "pozzo Elsa 2"; parte di queste osservazioni si avvaleranno del supporto esterno prodotte dalla dott.sa Maria Rita D'Orsogna.

Inoltre la provincia di Chieti, con gli strumenti propri, eserciterà un azione di pressing affinché la regione Abruzzo si doti di un Piano regionale di Gestione Integrata delle Zone Costiere (Gizc) al fine di impedire il posizionamento di pozzi estrattivi entro almeno le 6/12 miglia nautiche dal litorale .

Altro impegno della Provincia nei riguardi della regione Abruzzo sarà il Piano Regionale per l'Energia.

L'Abruzzo, con un consumo energetico finale coperto da fonti rinnovabili pari al 9%, è ben lontano dal raggiungimento dell'obiettivo minimo nazionale del 17%.

A pochi mesi dalla Conferenza sul Clima di Copenhagen che fisserà gli impegni degli stati membri per fermare i cambiamenti climatici, in Abruzzo si continua a parlare con insistenza di estrazioni petrolifere. Una contraddizione che allontana strategicamente e culturalmente la nostra regione dagli obiettivi comunitari che mirano a ridurre i consumi di energie fossili e ad aumentare la produzione di energie rinnovabili e l'efficienza energetica.

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