lunedì 1 febbraio 2010

Scandalo caccia: ecco i nomi dei senatori abruzzesi




Giovedì 28 gennaio in Senato si è consumato un vero e proprio scandalo.
È stato votato, nonostante un appello di centinaia di associazioni e la mobilitazione di migliaia e migliaia di cittadini, un articolo della Legge comunitaria che, modificando una delle norme più importanti della Legge sulla caccia (l’art. 18, comma 2), ha cancellato i limiti della stagione venatoria, attualmente compresi tra il 1° settembre ed il 31 gennaio. Alle Regioni è stata così lasciata la facoltà di variare il periodo di caccia come meglio credono. Se questo sciagurato voto del Senato sarà confermato dalla Camera, si potrà quindi aprire la caccia tutto l’anno.
Sono evidenti le conseguenze nefaste sulla fauna, in particolare su quella migratoria. Inoltre aumenteranno il numero di morti e feriti che ogni anno si registrano tra cacciatori che si sparano tra di loro e, peggio, che sparano a contadini, escursionisti, ecc. che hanno la sola colpa di trovarsi tra il loro fucile e le povere “prede”. Consentire la caccia anche nei periodi di massimo afflusso turistico renderà praticamente impossibile farsi una passeggiata in natura senza correre il rischio di vedersi impallinati.
Gli agriturismi subiranno l’ingombrante presenza di soggetti armati che potranno sparare a poche decine di metri da luoghi dove i bambini dovrebbero essere liberi di giocare ed i cacciatori invaderanno i campi coltivati tutto l’anno con conseguenze negative per il settore agricolo.

Nel segno della trasparenza il WWF ha pubblicato sul suo sito il link al sito del Senato da cui è possibile verificare come hanno votato i senatori.
È quindi possibile verificare come si sono espressi i senatori eletti in Abruzzo.
Dal resoconto pubblicato sul sito del Senato si può vedere che i sette senatori eletti in Abruzzo erano tutti presenti al momento del voto.
Hanno votato a favore della norma che apre alla caccia tutto l’anno:
il Sen. Fabrizio Di Stefano, il Sen. Andrea Pastore, il Sen. Filippo Piccone ed il Sen. Paolo Tancredi.
Hanno votato contro: il Sen. Giovanni Legnini, il Sen. Franco Marini ed il Sen. Alfonso Mascitelli.

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