lunedì 29 marzo 2010

Amianto Ortona: per il WWF manca l'atto definitivo della Regione Abruzzo

Il Tar ha giudicato inammissibile il ricorso presentato dal Comune contro la procedura di valutazione d’impatto ambientale rilasciata dall’ufficio regionale per la trasformazione della discarica d’inerti di Villa Pincione in discarica «monodedicata di rifiuti non pericolosi contenenti amianto in matrici cementizie» come richiesto dalla Società meridionale inerti (Smi). L’iter per le autorizzazioni, dunque, andrà avanti. Un passaggio che ieri ha rilanciato la protesta delle associazioni ambientaliste. Il comitato Nada, nato contro la realizzazione della discarica, depositerà il proprio ricorso al Tar lunedì associandosi a quello presentato da un residente di Villa Pincione mentre il Wwf-zona frentana attende gli atti richiesti all’Arta per conoscere la situazione dei rifiuti depositati nella discarica. «Attendiamo che la Regione, in base a quanto votato all’unanimità dal consiglio regionale, approvi una legge che disciplini definitivamente la questione», commenta Fabrizia Arduini del Wwf, «attualmente esiste un atto amministrativo che dovrebbe essere il preludio all’atto definitivo. Il documento votato dal consiglio regionale blocca la realizzazione della discarica destinata a ricevere rifiuti contenenti amianto. In attesa dell’atto definitivo, proponiamo metodi meno violenti per il conferimento di rifiuti come l’amianto e suggeriamo di individuare zone come aree industriali dismesse per ospitare le discariche e non zone abitate e destinate alla vitivinicoltura di qualità. La cosa grave», continua Arduini, «è che lì ci sono ancora rifiuti stoccati. Per conoscere qual è la situazione abbiamo chiesto all’Arta la documentazione. Se c’è ancora amianto aerodisperso come era stato verificato dall’agenzia regionale, allora avvieremo una serie di iniziative». Sul fronte giuridico il Tar ha ritenuto inammissibile il ricorso del Comune perché la Via «è un atto endoprocedimentale privo di diretta capacità lesiva», in pratica, secondo il tribunale, la valutazione d’impatto ambientale è un passaggio intermedio nell’iter per le autorizzazioni necessarie. «Siamo convinti della validità dell’azione intrapresa e continueremo ad esprimere la nostra contrarietà alla realizzazione della discarica in località Taverna Nuova perché incompatibile e dannoso per il nostro territorio e dannoso», commenta il vicesindaco, Lucio Cieri, «l’amministrazione ha mantenuto fede agli impegni assunti in consiglio comunale. Confidiamo nell’operato della Regione che si è già espressa contro la discarica di amianto in consiglio regionale». «Di certo», promette il vice sindaco di Ortona, «noi andremo fino in fondo e ci diciamo pronti ad impugnare anche l’autorizzazione definitiva, qualora fosse rilasciata». L’associazione Nada, intanto prepara il proprio ricorso: «Presenteremo lunedì il nostro ricorso avverso il provvedimento regionale aderendo al ricorso presentato da un residente della zona», dice il presidente Alessandro Seccia, «questo dovrebbe essere un momento di coesione e non di propaganda politica contro le associazioni e i comitati», sottolinea riferendosi alle parole del vicesindaco che aveva accusato le associazioni di opporsi solo a parole, «al presidente della Regione, Gianni Chiodi, abbiamo ribadito il nostro no alla discarica e abbiamo parlato delle nuove tecniche di trattamento dell’amianto come la cristallizzazione capace di rendere innocuo e riutilizzabile il materiale».

articolo di Sara Fabrizio pubblicato su "Il Centro" del 12 marzo 2010

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