Il WWF Zona Frentana lancia l'allarme per l'ennesimo impianto ad alto impatto ambientale previsto ad Ortona, sita nella Costa dei Trabocchi. Transiteranno 75.000 tonnellate di pet-coke (derivato del petrolio) all'anno in una zona ad alta densità abitativa e a vocazione turistica.

Il Pet-Coke è l'ultimo prodotto delle attività di trasformazione del petrolio, tanto da guadagnarsi il nome di "feccia del petrolio". Contiene una miscela di sostanze estremamente pericolose, come idrocarburi policiclici aromatici (IPA), metalli pesanti(vanadio, nichelio), alto contenuto di zolfo (anche oltre il 7%) e cloro. Le sostanze contenute nel pet-coke oltre ad una tossicità intrinseca sono indicate anche come cancerogene (come il benzopirene) e/o mutagene. La prima proprietà provoca tumori di vario genere, la seconda modificazioni genetiche, tra cui malformazioni nei nascituri.
I luoghi di Ortona deputati al transito e allo stoccaggio di questo pericoloso materiale (nella determina regionale suddetta lo si legge per ben 11 volte) sono il porto, dove navi lo scaricheranno, e la zona industriale in C.da Tamarete, in un’ area allestita pari a 100 metri di lunghezza e 30 metri di larghezza, all'aperto, tra 2 capannoni per i cereali e le farine di soia.
Il sito di stoccaggio in un anno ospiterà 75.000 tonnellate di questo derivato del petrolio pari a 18.000 metri cubi. Ci saranno 5.833 autotreni all’anno per l'ampliamento dell'attività dell'azienda che, oltre al Pet-Coke, movimenteranno cereali e farina di soia. Considerando che vanno raddoppiati per tenere conto dell’ingresso e dell’uscita, ogni anno circoleranno 11.666 autotreni, circa 55 al giorno che si andranno a sommare a quelli di altre attività portuali.
La spiaggia dei Saraceni a ridosso di uno degli snodi viari in questione, non potrà che subire in estate tutte le problematiche inerenti, dallo smog al rumore, che andranno a sommarsi al flusso dei turisti e bagnanti.
Il WWF presenterà le dovute osservazioni al progetto, per scongiurarne la realizzazione, data la pericolosità del composto stoccato e le zone densamente abitate e frequentate d’estate, dove sono previste le operazioni di sbarco, trasporto e caricamento merci.
Basterebbe un piccolo incidente agli automezzi o alla nave in fase di attracco e avremmo l'ennesima tragedia italiana largamente annunciata, per non parlare delle micidiali polveri sottili che in queste fasi vengono disperse nell'aria.
Nessun commento:
Posta un commento