giovedì 14 luglio 2011

Vasto. Ancora danni alle dune. La denuncia di WWF e ARCI

Dune, altro scempio dalle ruspe
Devastato un nuovo tratto di terreno con la vegetazione tutelata


VASTO. Le ruspe sono tornate in azione a sud del litorale, al confine con il torrente Buonanotte, nello stesso punto in cui qualche mese fa i mezzi meccanici avevano completamente cancellato la tipica vegetazione dunale protetta da leggi nazionali e comunitarie. Le associazioni ambientaliste Arci e Wwf, che si accingono a preparare una denuncia alla Procura della Repubblica, annunciano un esposto anche all'Unione europea.  Le dune di Vasto Marina continuano ad essere sotto assedio. Per l'Unione europea sono dei presidi ambientali da tutelare. Non la pensa così la maggior parte degli operatori della riviera che continua a trattare la vegetazione retrodunale come erbacce da eliminare con la ruspa o il decespugliatore, dimenticando che quelle aree non sono di loro proprietà (è demanio), e per giunta sono tutelate da leggi nazionali e comunitarie.  Del passaggio del mezzo meccanico a sud del litorale ci sono ancora le tracce. Gli episodi di manomissione sono all'ordine del giorno, tanto da indurre le associazioni ambientaliste a presentare l'ennesimo esposto in Procura con tanto di dossier fotografico allegato. Gli attacchi all'ambiente dunale e alla vegetazione sono andati avanti per anni indisturbati, ma da quando c'è la pista ciclabile sono sotto gli occhi di chiunque capiti da quelle parti.  Spesso sono proprio i ciclisti ad allertare il Comune. La goccia che ha fatto traboccare il vaso, nei giorni scorsi, è stata la realizzazione di un campo di beach volley in piena area dunale, davanti ad un albergo della riviera.  «E' un malcostume talmente diffuso e radicato negli anni che neanche le segnalazioni e gli interventi della guardia costiera e della polizia municipale riescono a contenerlo», afferma Lino Salvatorelli, responsabile dell'Arci che insieme a Ines Palena del Wwf si accinge a denunciare l'ennesimo scempio alla magistratura.  «Sono comportamenti che vanno avanti da anni e contro i quali utilizzeremo tutte le vie legali», aggiunge Salvatorelli, «non escludiamo neanche un esposto alla Unione europea per l'avvio di una procedura di infrazione. Le multe, in casi del genere, sono altissime». (a.b.)

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