lunedì 22 ottobre 2012

La nuova "religione" fossile


La storia dell'uomo ha conosciuto nel tempo miriadi di confessioni religiose. Ma mai avremmo pensato che nel 2012 in Italia, trovassero di nuovo spazio e si riaffacciassero con prepotenza sulla scena pubblica gli adoratori di un dio: l'idrocarburo con tanto di zaffate di zolfo. Inoltre sconfessando la tolleranza, da sempre patrimonio delle grandi religioni monoteiste. 

Chi non la pensa come loro è un TERRORISTA, o pratica terrorismo ambientale. 
Nuovi Torquemada si affacciano dallo scranno di tribunali inquisitori pervasivi, brandendo PIL e posti di lavoro. 

Terrorista quindi, chi non è disposto a mettere in pericolo la propria salute, quella dei propri figli e quella delle nuove generazioni. Terrorista chi non è disposto che paesaggi mozzafiato vengano deturpati irrimediabilmente da un impianto di estrazione, o da una raffineria. Terrorista chi crede che territori ricchi di biodiversità, fragili, con sismicità inquietanti, debbano essere tutelati e monitorati. Terrorista è, chi chiede di uscire dall'energia fossile per investire su risparmio energetico e sulle energie alternative. 

La Forest Oil, catechizza le masse sul “dio petrolio”, attraverso un noto quotidiano abruzzese, sciorinando di contro, apparenti prebende - royalties- come compenso in terra dei cittadini abruzzesi. Ma resta un dato inconfutabile: le compagnie del comparto idrocarburi prendono mille, impossessandosi di un “bene” che è di tutti, e lasciano due alla collettività. E cosa più grave è la pesante eredità, di interi ecosistemi e paesaggi compromessi più o meno pesantemente, CO2 immessa in atmosfera a tonnellate durante le varie fasi di perforazione e desolforazione, con i rispettivi oneri da pagare - Kyoto -, oltre alla spesa per la gran parte del ripristino ambientale. 

Sempre nell'articolo del noto quotidiano, la Forest sostiene di parlare a nome di tutta la comunità scientifica. Qui sembrerebbe di essere di fronte al delirio di onnipotenza. Dove non si fa un minimo cenno all'aumento esponenziale del rischio, qualora la diga del lago dovesse cedere e milioni di metri cubi d'acqua andranno ad intercettare strutture altamente impattanti e pericolose, come lo sono le torri di perforazione, e la raffineria. 

Martedì 23 ottobre il progetto di realizzazione dell’ impianto di produzione e trattamento di gas della società Forest Oil a Bomba torna nuovamente all’esame del Comitato V.I.A - Valutazione di Impatto Ambientale - come richiesto dai giudici del TAR. Non sarà il solo progetto inerente gli idrocarburi ad essere sottoposto alla verifica degli uffici della Regione Abruzzo: insieme a Colle Santo dell'omonima multinazionale, verranno valutate altre due istanze di permesso di ricerca: Villa Mazzarosa e Villa Carbone, quest'ultime coinvolgeranno i territori di ben 9 comuni della provincia di Teramo. Ci saranno i sindaci a difendere i propri territori? Staremo a vedere. Certo è che l’Associazione WWF, come sempre, sarà presente insieme ai Comitati cittadini ancora una volta a difendere il territorio abruzzese. 

Per l'Abruzzo, “Regione verde d'Europa”, il rischio di divenire “distretto minerario” è più che mai presente e concreto a causa anche delle ultime dichiarazioni del Ministro Passera e al recente documento di consultazione del Ministero per lo Sviluppo Economico, dove l'Abruzzo compare tra le regioni capofila per l'energia fossile, con rafforzamenti di poli tecnologici/industriali, che sembrano preludere al ritorno del Centro Oli ad Ortona e alla destinazione definitiva del suo porto come centro industriale minerario, con buona pace del Parco Nazionale della Costa Teatina, e della gran parte dei suoi abitanti, comprese le navi da crociera, gli operatori turistici, le cantine, gli agricoltori tutti. 
Ce la faremo a salvarci da questa “nuova” religione? 

Fabrizia Arduini 
consigliere regionale WWF Abruzzo


2 commenti:

nonno enio ha detto...

in Abruzzo si sprecano le compagnie desiderose di traforarla in ogni dove nonostante le proteste dei residenti e le sentenze del TAR... bucano il mare, i laghi e fra non molto anche l'entroterra

Anonimo ha detto...

@nonno enio. desiderose sì ma di fare qualcosa di buono! la gente ha bisogno di stimoli e di lavoro! 4 gatti che protestano non mi sembra rappresentino il pensiero di tutti...