venerdì 1 marzo 2013

Il WWF divulga la lettera del Ministero su Ombrina

COMUNICATO STAMPA DEL 01/03/2013

Clamoroso, il WWF divulga la lettera del Ministero su Ombrina con cui chiedeva il parere della Regione Abruzzo.

La nota non risulterebbe pervenuta al protocollo della Regione Abruzzo.

Il WWF: fatto inquietante che riguarda affari da centinaia di milioni di euro che potrebbero cambiare il volto dell'Abruzzo.

Ieri il WWF aveva chiesto al Presidente Chiodi di chiarire perchè nel Decreto ministeriale di autorizzazione della mega-piattaforma Ombrina era riportato il passo “PRESO ATTO che, seppur sollecitata in data 11.07.2012, la Regione Abruzzo non ha fatto pervenire il proprio parere di competenza”.

Nel pomeriggio di ieri il Presidente della Regione ha divulgato una nota ufficiale sostenendo che al protocollo regionale non risultano pervenute richieste di parere sullo specifico argomento.

Il WWF è in grado di divulgare la lettera del Ministero dell'Ambiente con la quale chiedeva il parere alla Regione Abruzzo.

La lettera, a firma del Direttore Generale della Direzione generale per le Valutazioni Ambientali del Ministero Dr. Mariano Grillo, riporta il numero di protocollo in uscita del Ministero DVA-2012-0016621 del 11/07/2012.

La lettera è inviata alla Regione Abruzzo, Direzione Parchi, Territorio, Ambiente e Energia, Ufficio V.I.A., via Leonardo da Vinci 6, 67100 L'Aquila. Il responsabile della Direzione è il Dr. Antonio Sorgi.

La nota del Ministero, che ripercorre brevemente l'iter del procedimento, riattivato dal cosiddetto Decreto Sviluppo, si chiude con la seguente frase “Si invita la Regione Abruzzo a voler far pervenire il proprio parere di competenza”.

Dichiara Luciano Di Tizio, presidente del WWF Abruzzo “Abbiamo dimostrato che la lettera che risulta ignota al Presidente della Regione Chiodi esiste. E' evidente che si tratta di un fatto assolutamente inquietante su cui far luce il prima possibile, visto che stiamo parlando di un progetto che, se non bloccato, cambierà il futuro dell'intera regione e che muove interessi da centinaia di milioni di euro. Si prendono decisioni ed escono addirittura decreti che riportano fatti che non sarebbero veritieri, visto che il massimo rappresentante della Regione Abruzzo sostiene che la lettera non è arrivata all'ente che presiede. Il WWF attiverà un accesso agli atti presso entrambi gli enti coinvolti, Ministero dell'Ambiente e Regione Abruzzo, per verificare cosa esiste realmente agli atti, anche perchè questa vicenda può avere enorme rilevanza anche ai fini del ricorso al TAR.”

In ultimo il WWF commenta l'altra nota divulgata ieri del Presidente Chiodi su Ombrina in cui si sostiene che “ha chiesto ad Alfano che, appena possibile, il Parlamento italiano faccia valere le disposizioni contenute nel decreto legislativo 29 giugno 2010, n. 128, a firma dell'allora ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo.” (i limiti più stringenti per la distanza delle piattaforme dalla costa, ndr)....La concessione all'estrazione fu bloccata dopo forti pressioni da parte nostra al Governo e solo grazie al ministro Prestigiacomo, con il governo Berlusconi, nel 2010.”

Ebbene, facciamo notare che:

a)le norme introdotte dal Decreto legislativo 29 giugno 2010 n.128 (detto “Decreto Prestigiacomo”) richiamato dal Presidente Chiodi avevano bloccato Ombrina. Purtroppo sono state modificate dalla legge 134/2012 (conversione in legge del cosiddetto “Decreto Sviluppo”, votata da PD, PDL e UDC lo scorso agosto 2012) che ha riattivato la procedura di Ombrina. Pertanto non si capisce come l'On.le Alfano possa far “valere” disposizioni che non esistono più. Probabilmente Chiodi si riferiva a norme da introdurre con nuove leggi da parte del parlamento neoeletto.

b)Il Decreto Prestigiacomo fu introdotto a seguito del disastro della piattaforma Deep Horizon nel Golfo del Messico.

Il WWF auspica che l'annunciata partecipazione del Presidente Chiodi all'incontro che si terrà oggi a Chieti Scalo presso la camera di Commercio possa chiarire non solo questi aspetti ma anche verificare concretamente se la regione è disponibile a presentare ricorso al TAR.

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