venerdì 1 marzo 2013

Ombrina Mare. Il WWF: il Presidente Chiodi chiarisca

COMUNICATO STAMPA DEL 28/02/2013

OMBRINA MARE: USCITO IL DECRETO POSITIVO DEL MINISTERO, LA REGIONE ABRUZZO NON SI SAREBBE ESPRESSA SEPPUR SOLLECITATA!

IL WWF: GRAVISSIMO, IL PRESIDENTE CHIODI CHIARISCA IMMEDIATAMENTE MOSTRANDO LETTERE E PARERI CONTRARI DELLA REGIONE

piattaforma petrolifera a fuoco
E' stato divulgato il Decreto positivo del Ministero dell'Ambiente sul progetto Ombrina mare per la realizzazione di una mega-piattaforma con centro di raffinazione in mare di fronte alla costa teatina che, da quanto si apprende, sarebbe stato già firmato dal Ministro Clini.

Il testo del Decreto che sta circolando sul WEB riporta, tra l'altro, la seguente frase “PRESO ATTO che, seppur sollecitata in data 11.07.2012, la Regione Abruzzo non ha fatto pervenire il proprio parere di competenza”;

Il WWF ritiene questa mancanza, se confermata, di inaudita gravità e chiede al Presidente Chiodi di chiarire, documenti alla mano, quale è stata la posizione della Regione Abruzzo in questa vicenda.
Per l'associazione è ormai evidente che le uniche due strade da seguire sono i ricorsi in sede amministrativa davanti al T.A.R. da parte di tutti coloro che possono essere danneggiati da questo incredibile progetto (associazioni, enti) e l'immediata cancellazione da parte del nuovo Parlamento delle norme che hanno portato alla riattivazione del procedimento autorizzatorio di Ombrina.

Il WWF, assieme alle altre organizzazioni e ai cittadini, come emerso in un'assemblea ieri sera a S. Vito, intende proporre una grande manifestazione per il prossimo aprile per la salvaguardia della Costa dei Trabocchi e del medio e basso Adriatico. Per concordare con tutti queste proposte ricordiamo che cittadini, amministratori e associazioni sono invitati a partecipare all’incontro che si terrà venerdì 1 marzo alle ore 15 presso la Camera di Commercio di Chieti Scalo in via Fratelli Pomilio (ex Foro Boario), iniziativa promossa dal WWF assieme a Confcommercio .

Il WWF ritiene che chi ha aperto la strada a questo progetto, votando il Decreto Sviluppo e non attivandosi nella procedura di V.I.A., deve per primo dimostrare di rimediare agli errori fatti.

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