martedì 23 dicembre 2008

Sul Petrolchimico di Ortona il WWF chiede a Chiodi di rimediare immediatamente

photo by Dantes


Comunicato Stampa del 18 dicembre 2008

Centro Oli: chiuse le urne il Consiglio dei Ministri impugna la legge regionale abruzzese che bloccava la deriva petrolifera in Abruzzo.

Il WWF: Chiodi rimedi immediatamente, una nuova legge sia il primo atto della legislatura per chiudere definitivamente le porte a trivelle e raffinerie.


Oggi il Consiglio dei Ministri ha impugnato la Legge della Regione Abruzzo "Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 10 marzo 2008, n. 2 "Provvedimenti urgenti a tutela della Costa Teatina" che fermava il centro oli ad Ortona e nuove trivellazioni.
Dichiara Dante Caserta, presidente del WWF Abruzzo "Il Governo Berlusconi ha approvato in estate un documento di indirizzo che individua la Basilicata e l'Abruzzo come Regioni petrolifere. Successivamente in Parlamento il Governo ha confermato questa strategia. In campagna elettorale, al contrario, lo stesso Berlusconi ha promesso che saranno gli abruzzesi a decidere sul futuro della regione dicendosi, tra l'altro, contrario al Centro Oli ad Ortona. Ora, tra queste due posizioni, che appaiono agli antipodi, la decisione di impugnare la legge regionale per la tutela della costa teatina sembra confermare l'orientamento del Governo a favore della deriva petrolifera di questa regione. Chiediamo, quindi, al nuovo presidente della Regione Gianni Chiodi di chiarire con atti concreti come stanno le cose, dando un forte e preciso segnale al governo sulle scelte che riguardano l'Abruzzo. Il nuovo consiglio regionale come primo atto rinnovi il blocco alla raffineria dell'ENI e all'inva!
sione di pozzi e trivelle sia sulla costa sia sulla terraferma. Chiodi impegni tutta la sua autorevolezza per trattare la vicenda con il Governo ricordando al presidente del Consiglio la promessa fatta in campagna elettorale ed evitare che questa regione paghi per decenni una scelta devastante per l'ambiente e la sua economia. In caso contrario la credibilità della politica subirà un ennesimo affronto".

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