martedì 13 settembre 2011

Parco della Costa Teatina: il WWF critica la posizione di Confindustria

COMUNICATO STAMPA del 12/09/2011

IL WWF CRITICA LA POSIZIONE DI CONFINDUSTRIA SUL PARCO DELLA COSTA TEATINA.
Primavera ammetta che non vuole il Parco perché bloccherebbe la petrolizzazione della costa


Sul Parco Nazionale della Costa Teatina anche Confindustria, tramite il suo Vice Presidente Primavera, dice la sua.

Verrebbe da dire “finalmente e giustamente” visto il prestigio dell’Associazione, ma c’è sempre un “ma” quando Primavera tratta di questioni ambientali.

Come al solito, Primavera invece di prendere, una volta tanto, una posizione che guarda allo sviluppo responsabile del territorio (il Parco, appunto) fa operazioni di piccolo cabotaggio politico sposando l’idea del referendum sul Parco; idea avanzata dal Centro destra regionale che, evidentemente, non potendo sostenere apertamente il boicottaggio del Parco da parte del suo coordinatore regionale Febbo cerca vie alternative.

Ora, ci chiediamo, come può Primavera, abituato sicuramente alla frequentazione legislativa e politica, sostenere l’ipotesi di un referendum, locale o regionale che sia, su una legge dello Stato esistente e che aspetta solo di essere finalmente applicata, come ben spiegato dal Dirigente del Ministero dell’Ambiente durante l’incontro dei giorni scorsi con le Amministrazioni Comunali?

Primavera parli chiaramente senza nascondersi dietro ai paraventi: se è convinto che il Parco non sia una risorsa strategica per la costa, chieda l’abrogazione della legge e lasci perdere ipotesi fantasiose.

Oppure dica la Sua sulla perimetrazione, specificando quali secondo lui siano le zone da includere e quali da escludere, dando un fattivo contributo alla discussione. Del resto, Primavera sa bene che le Riserve Naturali esistenti sulla Costa Teatina non hanno frenato alcun tipo di sviluppo industriale; anzi, nel caso di Punta Aderci, sono la Riserva e tutta la città di Vasto a subire i miasmi provenienti dalla zona industriale di Punta Penna e sui quali, una volta per tutte, anche Confindustria dovrebbe esprimere un parere!

Ma forse la verità è che Primavera sa che con il Parco, soprattutto se allargato al territorio non attualmente già vincolato, sarà più difficile installare pozzi petroliferi in terra e in mare, progetto su cui più volte si è espresso decisamente a favore! E su questo fa bene a temere, perché il Parco sarà uno strumento potentissimo per evitare di consegnare il nostro territorio ai petrolieri, perchè la normativa dice chiaramente che nelle aree protette non si possono fare nuove perforazioni e che bisogna tenersi ad almeno 12 miglia (circa 20km) di distanza dalla linea di costa in mare.

Speriamo ovviamente di sbagliarci e attendiamo fiduciosi (ma non troppo) che Primavera dica la Sua sul Parco della Costa Teatina non nascondendosi dietro alla demagogia (vedi referendum), facendo proposte concrete e, per una volta tanto, prendendo una posizione a favore della tutela ambientale e del vero sviluppo economico del territorio, senza correre dietro a petrolio, centro oli, porti, megacentrali a biomasse e così via.

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