venerdì 28 marzo 2025

𝐈𝐥 𝐖𝐖𝐅 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐥𝐚 𝐜𝐞𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 "𝐏𝐚𝐫𝐭𝐢𝐜𝐞𝐥𝐥𝐚 𝟏𝟖" 𝐚 𝐒𝐚𝐧 𝐒𝐚𝐥𝐯𝐨 𝐌𝐚𝐫𝐢𝐧𝐚.

 COMUNICATO STAMPA DEL 28 MARZO 2025

 
𝐈𝐥 𝐖𝐖𝐅 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐥𝐚 𝐜𝐞𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 "𝐏𝐚𝐫𝐭𝐢𝐜𝐞𝐥𝐥𝐚 𝟏𝟖" 𝐚 𝐒𝐚𝐧 𝐒𝐚𝐥𝐯𝐨 𝐌𝐚𝐫𝐢𝐧𝐚.
𝐋’𝐚𝐩𝐩𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐀𝐬𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞: 𝐥’𝐀𝐦𝐦𝐢𝐧𝐢𝐬𝐭𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐟𝐞𝐫𝐦𝐢 𝐥𝐚 𝐯𝐞𝐧𝐝𝐢𝐭𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐚𝐫𝐞𝐚 𝐞 𝐜𝐨𝐥𝐠𝐚 𝐥’𝐨𝐜𝐜𝐚𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐚 𝐬𝐮𝐚 𝐫𝐢𝐪𝐮𝐚𝐥𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐚𝐦𝐛𝐢𝐞𝐧𝐭𝐚𝐥𝐞.
 
San Salvo – L’ Associazione WWF Zona Frentana e Costa Teatina lancia un appello urgente contro la cementificazione della cosiddetta "Particella 18" a San Salvo Marina, un'area di grande valore ecologico e ambientale. Secondo l'ultimo rapporto ISPRA 2022, San Salvo ha una delle percentuali più alte di suolo consumato in Abruzzo, pari al 33%. Questo dato allarmante dimostra quanto sia fondamentale per la comunità e le amministrazioni locali prendere decisioni ponderate e responsabili in merito all'uso del territorio.
 
Il WWF chiede all’ Amministrazione Comunale di rivedere le proprie scelte e di pensare a progetti di riqualificazione ambientale che restituiscano queste terre alla collettività. Invece di cementificare, dovrebbe essere presa in considerazione la possibilità di ripristinare l'ambiente naturale e di collegare la Particella 18 con altre aree di pregio, come il Biotopo Costiero ed il Giardino Botanico, le Riserve Regionali Naturali sulla costa e il tracciato della Costa dei Trabocchi. Un'area naturale così strategica potrebbe essere un’ottima opportunità per promuovere la bellezza e la valorizzazione dell’ambiente.
Studi botanici condotti dal Dottor Aurelio Manzi e dal Professor Fabio Conti dell’Università di Camerino hanno dimostrato l’importanza di quest'area, identificando specie rare e uniche nel territorio regionale. È stato infatti riscontrato che l’area che si vuole cementificare ospita l’unica località nota in tutto l'Abruzzo in cui sono presenti alcune specie botaniche esclusive come il Cladium mariscus, una pianta palustre che caratterizza un habitat prioritario tutelato dalla Direttiva Habitat dell’Unione Europea. Questo dato evidenzia il valore scientifico e naturalistico di quest'area, che merita di essere tutelata come già chiesto dal prof. Conti all’amministrazione comunale.
 
Il WWF esprime il proprio sconcerto per la decisione dell'Amministrazione Comunale di considerare la Particella 18 come merce da vendere, con l'intento di realizzare costruzioni che non sono più in linea con le necessità e i valori del nostro tempo. Costruire su questa area porterebbe San Salvo a candidarsi a diventare uno dei luoghi più cementificati del lungomare abruzzese.
 
Dichiara Ines Palena, Presidente dell’Associazione WWF Zona Frentana e Costa Teatina: “sollecitiamo il Sindaco e la Giunta Comunale di San Salvo a fermare questo processo di
urbanizzazione e a riconsiderare l'opportunità di tutelare e valorizzare l’ambiente naturale della Particella 18. La cementificazione non è la risposta, la riqualificazione ambientale è invece la chiave per un futuro sostenibile che guardi al benessere della comunità, alla conservazione della biodiversità e allo sviluppo di un turismo rispettoso della natura.
 
Il WWF è pronto a collaborare con le istituzioni e le associazioni locali per promuovere un progetto di salvaguardia e riqualificazione ambientale che possa dare nuova vita a quest’area, conservando l’identità storica e culturale della Costa Teatina, non certo per <francavillizzare> il litorale.”
 
Ines Palena
Presidente Associazione WWF Zona Frentana e Costa Teatina OdV

giovedì 28 novembre 2024

𝐒𝐢 𝐬𝐩𝐚𝐫𝐞𝐫𝐚̀ 𝐚𝐢 𝐜𝐢𝐧𝐠𝐡𝐢𝐚𝐥𝐢 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐑𝐢𝐬𝐞𝐫𝐯𝐚 𝐍𝐚𝐭𝐮𝐫𝐚𝐥𝐞 𝐑𝐞𝐠𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞 “𝐏𝐮𝐧𝐭𝐚 𝐀𝐝𝐞𝐫𝐜𝐢” 𝐚 𝐕𝐚𝐬𝐭𝐨. Il WWF 𝐢𝐧𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐢𝐥 𝐂𝐨𝐦𝐮𝐧𝐞 𝐚 𝐮𝐧 𝐫𝐢𝐩𝐞𝐧𝐬𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐞 𝐚 𝐦𝐞𝐭𝐭𝐞𝐫𝐞 𝐢𝐧 𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐥𝐞 𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐩𝐫𝐞𝐯𝐞𝐧𝐭𝐢𝐯𝐞

 

Comunicato stampa del 28 novembre 2024

𝐒𝐢 𝐬𝐩𝐚𝐫𝐞𝐫𝐚̀ 𝐚𝐢 𝐜𝐢𝐧𝐠𝐡𝐢𝐚𝐥𝐢 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐑𝐢𝐬𝐞𝐫𝐯𝐚 𝐍𝐚𝐭𝐮𝐫𝐚𝐥𝐞 𝐑𝐞𝐠𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞 “𝐏𝐮𝐧𝐭𝐚 𝐀𝐝𝐞𝐫𝐜𝐢” 𝐚 𝐕𝐚𝐬𝐭𝐨
𝐈𝐥 𝐖𝐖𝐅 𝐀𝐛𝐫𝐮𝐳𝐳𝐨 𝐡𝐚 𝐝𝐚 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐫𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐞𝐬𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐢𝐥 𝐏𝐢𝐚𝐧𝐨 𝐝𝐢 𝐠𝐞𝐬𝐭𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐂𝐢𝐧𝐠𝐡𝐢𝐚𝐥𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐞 𝐑𝐢𝐬𝐞𝐫𝐯𝐞 𝐯𝐚𝐬𝐭𝐞𝐬𝐢 𝐞 𝐢𝐧𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐢𝐥 𝐂𝐨𝐦𝐮𝐧𝐞 𝐚 𝐮𝐧 𝐫𝐢𝐩𝐞𝐧𝐬𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐞 𝐚 𝐦𝐞𝐭𝐭𝐞𝐫𝐞 𝐢𝐧 𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐥𝐞 𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐩𝐫𝐞𝐯𝐞𝐧𝐭𝐢𝐯𝐞 
 
Il WWF Abruzzo da tempo contesta il Piano di gestione e controllo delle popolazioni di Cinghiale nelle Riserve Naturali Regionali “Marina di Vasto” e “Punta Aderci”. Nel luglio 2023 vennero, infatti, presentante le osservazioni al Piano e alla Vinca sia presso gli Uffici della Regione Abruzzo sia in quelli comunali seguite anche da incontri con i tecnici e gli amministratori del Comune di Vasto.
Il Piano però è stato ugualmente approvato e si apprende dalla
stampa e direttamente dai referenti comunali che a breve si procederà con l’abbattimento tramite arma da fuoco dei cinghiali all’interno della Riserva Naturale Regionale di “Punta Aderci”. 
 
“Ribadiamo la nostra contrarietà a tale tipo di intervento – commenta Filomena Ricci, delegata del WWF Abruzzo – che riteniamo inutile a risolvere le problematiche generate dalla presenza dei cinghiali nel territorio vastese, oltre che impattante all’interno dell’area protetta. Avevamo chiesto al Comune di Vasto di attuare misure preventive per limitare i danni all’agricoltura quali l’apposizione di recinti elettrificati o di dissuasori visivi e sonori (questi ultimi utili anche per ridurre il rischio da impatto con gli autoveicoli) e di procedere con la bonifica dei rifiuti, che sono un grande attrattore per i cinghiali, nelle aree limitrofe agli agglomerati urbani anche immaginando diverse modalità di conferimento per gli utenti. Purtroppo, siamo a constatare che ancora una volta si ricorre alla spesso inutile scappatoia dei fucili invece di risolvere il problema in modo più sistematico e definivo. Rinnoviamo l’invito agli amministratori del Comune di Vasto perché abbandonino l’idea di sparare ai cinghiali nella Riserva di Punta Aderci e trovino soluzioni alternative”. 
 
Il WWF Abruzzo aveva contestato la modalità dei censimenti e le conclusioni riportate nel Piano di gestione e sottolineato come non si possa parlare di “squilibrio ecologico” in Riserve dall’estensione molto limitata: le popolazioni di cinghiali hanno areali di presenza ben più ampi e dunque è poco sensato un intervento all’interno delle stesse. Da quanto emerge dal Piano stesso, inoltre, sono state effettuate solo tre giornate di monitoraggio tutte concentrate nella stagione primaverile: in questo modo si ottengono dati insufficienti e fuorvianti per descrivere una popolazione e di conseguenza prevedere scelte gestionali.
Nella scelta delle azioni che si mettono in campo per la gestione del Cinghiale a Vasto, come in molte altre aree in Abruzzo, non si fa riferimento all’ampio corpus di pubblicazioni scientifiche che evidenziano come la caccia e anche il cosiddetto selecontrollo, intervenendo sulle dinamiche ecologiche e di popolazione della specie (ad esempio rapporto numerico tra le classi di età e di sesso, tendenza alla dispersione, ecc.), possano portare a risultati opposti rispetto alle intenzioni. Questo, del resto, dovrebbe essere evidente anche nel territorio abruzzese dove la reiterata scelta, perseguita ormai da decenni, di privilegiare le armi da fuoco quale tecnica di contenimento delle popolazioni di cinghiale non ha portato alcun apprezzabile risultato rispetto alle attese. 
 
Il Comune di Vasto aveva effettuato un primo tentativo di cattura dei cinghiali nella Riserva di “Punta Aderci”, che però non ha ritenuto opportuno ripetere, non tanto per i risultati ottenuti, sono stati, infatti, catturati 27 cinghiali in due operazioni di cattura, quanto per una questione di costi. 
 
Sicuramente quello della scarsità di fondi per le piccole aree protette abruzzesi è un problema reale, ma è indubbio che la collocazione delle risorse che arrivano nella nostra Regione, anche da canali di finanziamento europei, sia una scelta di programmazione politica che troppo spesso dimentica la gestione della fauna e preclude l’attuazione e la sperimentazione di piani di prevenzione dei danni.
Non ultima, il WWF ribadisce anche la questione della sicurezza e della opportunità di intervenire con le carabine in aree, come quelle della Riserva di Punta Aderci, fortemente turistiche e molto frequentate. Le carabine più frequentemente utilizzate per il cinghiale hanno un tiro utile di 900 m e una gittata che può arrivare anche a 4 km. Questo implica che, da qualsiasi posto si spari, all’interno della Riserva non esiste un punto che non possa essere raggiunto da un proiettile. 
 
Trattandosi inoltre di un’area protetta, si ritiene estremamente inopportuno effettuare controlli faunistici con armi da fuoco anche perché le persone che scelgono di passare del tempo nella Riserva, lo fanno per immergersi nella natura e nella bellezza del paesaggio, non certo per rischiare di essere colpiti da chi spara a chilometri di distanza.
 
WWF Italia ETS, Abruzzo
 

giovedì 20 giugno 2024

Il Consiglio regionale ha adottato il “Progetto speciale territoriale della Costa dei Trabocchi”

 Comunicato stampa del 20 giugno 2023

 
Nella seduta del 13 giugno 2024 il Consiglio regionale ha adottato il
“Progetto speciale territoriale della Costa dei Trabocchi” già oggetto di osservazioni da parte del WWF Abruzzo
Il vero strumento di gestione per quel territorio è il Parco Nazionale della Costa teatina
 
Come si legge dal sito del Consiglio regionale, il 13 giugno 2024 è stato adottato il “Progetto speciale territoriale della Costa dei Trabocchi” per il quale il WWF Abruzzo insieme ad altre Associazioni, aveva presentato puntali osservazioni.
In attesa di analizzare l’ultima versione adottata dal Consiglio Regionale, si richiama quello che l’Associazione aveva sottolineato rispetto al Progetto: la mancanza di una visione d’insieme innovativa e strategica per un territorio tanto emblematico e rappresentativo della nostra Regione. Il documento, infatti, sembra essere più un insieme di azioni tra loro scollegate e anche discutibili (vedi tutta la serie di parcheggi previsti) che uno strumento di pianificazione e rigenerazione della fascia costiera. Non si trovano riferimenti all’emergenza climatica in atto - con decreto n. 434 del 21 dicembre 2023 l’Italia ha approvato il Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (PNACC) che la Regione Abruzzo dovrebbe recepire - né alle Linee Guida e del Profilo Climatico del Piano di adattamento ai Cambiamenti Climatici della Regione Abruzzo (D.G.R. n. 308/2015) le cui applicazioni non sono più rimandabili.
Anche la visione di una fruizione turistica sostenibile, attenta alla mobilità e al turismo lento ed esperienziale appaiono carenti, come lo sono l’integrazione nella pianificazione delle piccole aree protette presenti lungo la costa, delle aree agricole che dovrebbero essere sempre più vocate al biologico o le indicazioni per rendere gli stabilimenti balneari sostenibili ed eco-compatibili e in numero tale da garantire una presenza congrua di aree dedicate alla fruizione libera.
Quello che però appare più grave in merito alla pianificazione sulla Costa dei Trabocchi è constatare che si continuano a proporre programmi e progetti che prevedono interventi scollegati, non organici e senza nessuna visione a lungo termine, invece di potenziare e finalmente attuare uno strumento potente e già presente: il Parco Nazionale della Costa teatina. Il Parco è stato individuato nel 1997, istituito nel 2001, perimetrato nel 2015 da un commissario ad acta, ma attende ancora, incomprensibilmente, di essere attivato, quando invece, la comunità internazionale si pone l’obiettivo di aumentare la superficie di territorio protetto e la Strategia dell’Unione Europea per la Biodiversità si prefigge di arrivare entro il 2030 al 30% di territorio e mare protetti in Europa.
“E mentre si tergiversa nel rendere il Parco operativo, - conclude Filomena Ricci, delegata WWF Abruzzo - si rischia che gli interventi che via via si propongono possano andare a compromettere quella naturalità residuale presente lungo la costa dei trabocchi e il potenziale di tutto il territorio.”
 

WWF Italia ETS, Abruzzo 

delegatoabruzzo@wwf.it 

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martedì 13 febbraio 2024

Via Verde. La Regione Abruzzo trasforma di fatto le attività stagionali in attività permanenti. Il WWF: si accontentano pochi privati a discapito dell’interesse collettivo.

 COMUNICATO STAMPA DEL 13 FEBBRAIO 2024

 
Via Verde. La Regione Abruzzo trasforma di fatto le attività stagionali in attività permanenti.
 
Il WWF: si accontentano pochi privati a discapito dell’interesse collettivo.
 
È tempo di elezioni in Abruzzo e anche la Via Verde diventa luogo di scambio.
Dichiara Ines Palena, Presidente dell’Associazione WWF Zona Frentana e Costa Teatina: “Quanto accaduto nell’ultimo Consiglio Regionale di questa legislatura, con l’approvazione di un emendamento a firma del consigliere Montepara è di una gravità inaudita che non può essere sottaciuta. È un attacco diretto e sfrontato alla nostra Costa e al territorio di questa Regione Verde”.
A un mese dalle votazioni è stata apportata una modifica alla norma regionale sul commercio e in particolare alla parte che si occupa dell’attività stagionale e temporanea di somministrazione, la quale prevede che” I Comuni stabiliscono le condizioni per l'esercizio dell'attività di somministrazione in forma stagionale, considerandosi tale l'attività svolta per uno o più periodi, nel complesso non inferiori a novanta giorni e non superiori a centottanta giorni per ciascun anno solare”. La modifica dell’emendamento consiste nell’aggiunta a 180 giorni delle parole: “di apertura effettiva”. Benché si tratti di una norma generale, che si applicherebbe a qualsiasi attività di somministrazione di beni e servizi, la sua ricaduta immediata sulle strutture presenti sulla Via Verde appare evidente.
Permetterebbe, di fatto, a quei soggetti che finora non hanno provveduto a smontare le strutture al superamento dei 180 giorni prescritti dalla legge di rimanere “in piedi” per tutto l’anno, in barba a chi si era scrupolosamente attenuto alla normativa smantellando tutto a fine stagione.
In questo tratto di costa, negli ultimi anni, sono state rilasciate molte autorizzazioni all’esercizio di attività legate alla ristorazione e ai servizi, in conseguenza dell’incremento dei turisti che frequentano la pista ciclabile grazie anche al completamento degli interventi sulle gallerie, che ne permettono finalmente la fruizione su tratti lunghissimi. Le nuove attività nate come funghi sulla Via Verde dovrebbero avere carattere stagionale, nella misura in cui la struttura deve essere rimossa o smontata alla fine della stagione turistica.
Ricordiamo come la costa compresa tra Ortona e Vasto si sia, finora, preservata dalla urbanizzazione selvaggia grazie alla presenza prima del sedime ferroviario, e, poi alla tutela
sopraggiunta con la L.R n.5/2007, fortemente voluta dalla politica locale di concerto con le associazioni ambientaliste.
Sono state queste circostanze che hanno portato alla istituzione, ormai nel lontano 2001, del Parco Nazionale della Costa Teatina, fermo nel cassetto del Ministero dell’Ambiente, e alla nascita della pista ciclopedonale Via Verde, divenuta famosa per i panorami, per le piccole calette di ghiaia e sabbia, per le pareti di falesia e, non da ultimo, per le numerose aree protette disseminate lungo il percorso.
Tutti elementi questi che dovrebbero indurre la Politica locale e regionale ad una gestione del territorio che, da un lato, tenda alla conservazione di quanto di naturale e autentico resiste e, dall’altro, sviluppi un sistema economico/turistico in grado di sfruttare l’unicità del luogo; il tutto, ovviamente, cercando un equilibrio tra questi elementi, sfruttamento economico e conservazione, apparentemente in contrasto ma che in realtà rappresentano ciò che contraddistingue questa pista ciclopedonale da tante altre in giro per il mondo.
Conclude Ines Palena: “si continua con la miope politica di accontentare qualche privato invece di accelerare sulle necessarie opere per completare i tratti mancanti di Via Verde e provvedere alla manutenzione ordinaria della pista, che rappresentano il vero interesse collettivo. Di fatto dopo tanti anni, la Via Verde è ancora incompleta e carente di servizi essenziali, come fontanelle per l’acqua, servizi igienici, panchine per riposarsi, con relative rastrelliere per le bici”.
 
Ines Palena
Presidente Associazione WWF Zona Frentana e Costa Teatina OdV

domenica 31 dicembre 2023

Il Consiglio di Stato boccia il progetto dell'impianto Escal nella Riserva Naturale Regionale “Punta Aderci” di Vasto

 DIFENDIAMO LE AREE NATURALI PROTETTE DELLA NOSTRA REGIONE CON I FATTI!

👉🏻 Grande soddisfazione di Legambiente e WWF Abruzzo per la decisione del Consiglio di Stato che ha bloccato il Progetto della ESCAL srl, l’impianto di produzione di leganti idraulici e cemento da realizzare a Vasto nell’area di rispetto della Riserva Naturale Regionale “Punta Aderci”.
Legambiente e WWF Abruzzo esprimono grande soddisfazione per le recenti sentenze del Consiglio di Stato (n. 11213/2023 e n. 11216/2023) che accolgono gli appelli da loro proposti contro le sentenze del TAR Pescara (n. 2/2023 e n. 3/2023), che avevano aperto la strada alla realizzazione dell’impianto della ESCAL, destinato alla produzione di leganti idraulici - cemento sfuso e insaccato, a Vasto nell’area di rispetto della Riserva Naturale Regionale “Punta Aderci”, superando i pareri negativi del Comitato di Gestione della Riserva e del Commissario ad acta, espressi nell’ambito della procedura di Valutazione di Incidenza Ambientale (VINCA).
Il Consiglio di Stato ha annotato nella sua decisione: “è facoltà del privato interessato scegliere se ripresentare l’istanza con le modifiche ritenute opportune, ovvero proporre il superamento del diniego attraverso soluzioni alternative”.
“Il contenzioso ha avuto inizio già nel 2018, con l’impugnativa da parte di Legambiente e WWF della VINCA favorevole al progetto emessa dal Comune di Vasto", ricorda l’Avv. Francesco Paolo
Febbo che ha curato il ricorso e gli appelli per le Associazioni Ambientaliste. "Già allora il TAR Pescara, nell’accogliere il ricorso, con sentenza n. 203/2020, aveva decretato la necessità del parere favorevole del Comitato di Gestione.”
Una vicenda, dunque, che ha impegato diversi anni per concludersi e finalmente il Consiglio di Stato ha pronunciato una parola definitiva sulla tutela assoluta ai siti d’interesse ambientale, di prevalenza rispetto agli interessi meramente utilitaristici degli operatori economici.
Oggi Legambiente e WWF Abruzzo, che hanno sempre seguito l’iter dei pareri e dei ricorsi, non possono che essere soddisfatti della conclusione emersa dalle sentenze, ma d’altra parte ritengono davvero assurdo come ancora oggi si debba dover risolvere in sede giudiziaria l’indirizzo di un territorio. La costa dei trabocchi è ormai una delle aree più ammirate e conosciute della nostra Regione e lo è per la sua bellezza paesaggistica e per la natura protetta non certo per impianti di produzione industriale che nulla hanno a che fare con la vocazione di quel territorio. Le Associazioni continueranno a essere presenti perché sia garantito il rispetto delle normative e dei corretti iter di approvazione dei progetti, ma anche per chiedere con forza l’avvio del Parco Nazionale della Costa teatina (che si ricorda è stato individuato nel 1997, istituito nel 2001 e perimetrato nel 2015 da un commissario ad acta, ma non ancora attivato), strumento quanto mai necessario per dare una programmazione e una concretezza alle visioni di gestione del quel territorio.

giovedì 9 febbraio 2023

Comitato di gestione di Punta Aderci: Casciato nuovo rappresentante degli ambientalisti

Gianluca Casciato è il nuovo componente del comitato di gestione della Riserva naturale regionale di Punta Aderci. Avvocato, presidente dell’associazione Madrecultura e candidato nella lista del Pd alle elezioni comunali del 2021, Casciato sarà il rappresentante delle associazioni ambientaliste. La delibera di nomina è stata approvata dalla Giunta comunale.

La modifica della composizione del comitato di gestione della Riserva di Punta Aderci, che ha portato a quattro il numero dei componenti: sindaco o suo delegato. dirigente del settore Urbanistica e territorio, rappresentante designato dall’Arap Abruzzo, rappresentante di un’associazione ambientalistica nazionale.

Dopo le dimissioni dell’avvocata Maria Grazia Mancini «per incompatibilità con i propri impegni professionali», si legge nella delibera di Giunta, «le associazioni ambientaliste Legambiente, Wwf Area Frentana, Italia nostra Vasto, Cai Vasto, Arci Vasto, Fai Vasto sono state invitate ad indicare il nominativo del loro rappresentante da sostituire con il componente dimissionario». In una nota del 10 gennaio, «il presidente di Legambiente Abruzzo (Giuseppe Di Marco, n.d.r.) ha comunicato, in nome e per conto anche del Wwf e del Fai, di aver individuato – è scritto nella delibera – il dottor Gianluca Casciato quale rappresentante delle associazioni ambientaliste».

«Queste tre organizzazioni ambientaliste – spiega Casciato – si sono accordate sul mio nome, le altre hanno deciso di astenersi. Come rappresetante degli ambientalisti, la mia voce sarà per la tutela ambientale. Chiaramente, analizzerò fino in fondo ogni proposta, ma il compito di noi componenti sarà di attenerci alla normativa nazionale e regionale, che lascia poco margine di discrezionalità. Prioritaria sarà la difesa dell’ambiente».

 

Fonte: chiaroquotidiano.it del 7 febbraio 2023

lunedì 30 gennaio 2023

Ad Ortona bisogna fermare gli abbattimenti di alberi e le potature selvagge

 

COMUNICATO STAMPA DEL 30 GENNAIO 2023

 

Ad Ortona bisogna fermare gli abbattimenti di alberi e le potature selvagge.

Il WWF: approvare subito il Regolamento del Verde Pubblico e Privato

ORTONA - Nelle ultime settimane sono giunte diverse segnalazioni, da parte di cittadini, all’Associazione WWF in merito a potature selvagge ed abbattimenti di alberi nel Comune di Ortona.

Capitozzature sono state effettuate in via D. Caraceni ed in piazza Porta Caldari. Ancora capitozzature selvagge in via Rapino ed in via G Primavera. Non sono risparmiate neppure le aree meno centrali: via Marina e contrada Gagliarda Alta hanno subito la stessa sorte. Tutti interventi grossolani, posticci, con taglio indiscriminato del fusto, delle branche primarie o di grossi rami. È noto come interventi di questo tipo rendano gli alberi più fragili e malati e dunque, paradossalmente, aumentino il rischio di crolli.

Queste potature selvagge sono state probabilmente effettuate, per conto del Comune, da personale senza alcuna competenza e formazione in merito.

In questi giorni, inoltre, 14 esemplari dei bellissimi pini di Via Giro degli Uliveti sono stati abbattuti perché, così dice la Determina dirigenziale del Settore Lavori Pubblici, le radici hanno danneggiato sia il manto stradale che il marciapiede.

L’Amministrazione di Ortona ha valutato soluzioni che potevano essere alternative al taglio degli alberi? In altri Comuni si stanno applicando, sempre più spesso, tecnologie di rifacimento del manto stradale che favoriscono un’adeguata crescita di piante e che evitano l’abbattimento degli alberi, così come accaduto per la riqualificazione di via Pepe a Pescara.

Dichiara Ines Palena, Presidente dell’Associazione WWF Zona Frentana e Costa Teatina: «È evidente come non sia più possibile attendere ancora che da parte dell’Amministrazione Comunale venga approvato un Regolamento per la gestione del Verde Pubblico e Privato; Ortona è l’unica città con più di 20.000 abitanti a non averne uno». 

Nel frattempo chiediamo al Comune di Ortona di interrompere le azioni di depauperamento e di dissesto del Verde Pubblico e di avvalersi, per i futuri interventi di manutenzione e potatura, esclusivamente di personale qualificato, così come previsto dal Decreto del Ministero dell’Ambiente del 10 marzo 2020 sui Criteri Ambientali Minimi per la gestione del Verde Pubblico.