Ortona. Le due riserve dimenticate
Ripari di Giobbe (olio su tela di N. Napoleone) |
Quanto tempo deve passare ancora affinché le Riserve Regionali di Ripari di Giobbe e L’Acqua Bella si dotino di un piano che metta a sistema le loro straordinarie potenzialità?
Il comune di Ortona, dietro il pressing del consigliere Patrizio Marino, riporta sul tavolo della Giunta Comunale l’annoso abbandono delle riserve regionali, Ripari Di Giobbe e Acqua Bella. Dal 2007, anno in cui furono istituite le 2 aree protette con il rispettivo capitolato economico, nulla è stato fatto. Privando l’intera città di due attrattori formidabili, sia verso i cittadini, che verso i turisti.
Nella ultima riunione del Consiglio Comunale del 31 gennaio sono state poste importanti motivazioni, tra queste:
Preservare le due riserve dall’incuria e dalla scarsa manutenzione; monitorare le condizioni idrogeologiche, morfologiche, e della fauna selvatica; organizzare al meglio la fruibilità nell’ottica della tutela e della conservazione di territori innegabilmente fragili, e garantire gli accessi alle spiagge; riattivare nella sua interezza la strada comunale di Ripari di Giobbe, uno straordinario connettore di luoghi unici con vista su scorci mozzafiato. Lo strumento principe per mettere a sistema le riserve si chiama Piano di Assetto Naturalistico -PAN-, senza questo strumento non si andrà mai da nessuna parte, sono anni che lo diciamo inutilmente.
È ora di prendere coscienza che questi luoghi valorizzati nelle modalità delle riserve regionali, sono una fonte inesauribile di potenzialità sia economiche che di tutela e valorizzazione ambientale e quindi sociale. È la cultura del territorio che deve essere attrattore, e non le singola attività. La legge regionale numero 5 del 2007, aveva negli intenti proprio il gioco di squadra di un intero territorio da Ortona a Vasto, e quindi della sua collettività
Basta perdere tempo, già nel 2013, la passata giunta comunale aveva deliberato sulla importanza delle riserve, non vorremmo che solo a fine mandato si rimette sul piatto una questione così importante per le sorti dello sviluppo socio economico di Ortona.
I dati sul turismo bike e natura parlano chiaro: dalle ultimissime ricerche di settore, ben 5 milioni di tedeschi sceglierebbero l’Italia come secondo paese di destinazione per le vacanze se vengono potenziati i nostri territori con offerte turistiche green, con luoghi protetti, piste ciclabili, enogastronomia, artigianato. Il Trentino che da anni segue questa politica ha incrementato fino ad arrivare a 27 milioni di presenze e 3 miliardi di fatturati all’anno.
Cacciacarne Pasquale Presidente Associazione B&B "Parco Maiella Costa Trabocchi”
Il comune di Ortona, dietro il pressing del consigliere Patrizio Marino, riporta sul tavolo della Giunta Comunale l’annoso abbandono delle riserve regionali, Ripari Di Giobbe e Acqua Bella. Dal 2007, anno in cui furono istituite le 2 aree protette con il rispettivo capitolato economico, nulla è stato fatto. Privando l’intera città di due attrattori formidabili, sia verso i cittadini, che verso i turisti.
Nella ultima riunione del Consiglio Comunale del 31 gennaio sono state poste importanti motivazioni, tra queste:
Preservare le due riserve dall’incuria e dalla scarsa manutenzione; monitorare le condizioni idrogeologiche, morfologiche, e della fauna selvatica; organizzare al meglio la fruibilità nell’ottica della tutela e della conservazione di territori innegabilmente fragili, e garantire gli accessi alle spiagge; riattivare nella sua interezza la strada comunale di Ripari di Giobbe, uno straordinario connettore di luoghi unici con vista su scorci mozzafiato. Lo strumento principe per mettere a sistema le riserve si chiama Piano di Assetto Naturalistico -PAN-, senza questo strumento non si andrà mai da nessuna parte, sono anni che lo diciamo inutilmente.
È ora di prendere coscienza che questi luoghi valorizzati nelle modalità delle riserve regionali, sono una fonte inesauribile di potenzialità sia economiche che di tutela e valorizzazione ambientale e quindi sociale. È la cultura del territorio che deve essere attrattore, e non le singola attività. La legge regionale numero 5 del 2007, aveva negli intenti proprio il gioco di squadra di un intero territorio da Ortona a Vasto, e quindi della sua collettività
Basta perdere tempo, già nel 2013, la passata giunta comunale aveva deliberato sulla importanza delle riserve, non vorremmo che solo a fine mandato si rimette sul piatto una questione così importante per le sorti dello sviluppo socio economico di Ortona.
I dati sul turismo bike e natura parlano chiaro: dalle ultimissime ricerche di settore, ben 5 milioni di tedeschi sceglierebbero l’Italia come secondo paese di destinazione per le vacanze se vengono potenziati i nostri territori con offerte turistiche green, con luoghi protetti, piste ciclabili, enogastronomia, artigianato. Il Trentino che da anni segue questa politica ha incrementato fino ad arrivare a 27 milioni di presenze e 3 miliardi di fatturati all’anno.
Cacciacarne Pasquale Presidente Associazione B&B "Parco Maiella Costa Trabocchi”
Fabrizia Arduini Presidente WWF Zona Frentana e Costa Teatina
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