martedì 7 marzo 2017

Un grande ammasso di catrame spiaggiato a Punta Aderci Il WWF allerta la Guardia Costiera ed il Comune di Vasto

Un grande ammasso di catrame spiaggiato a Punta Aderci
Il WWF allerta la Guardia Costiera ed il Comune di Vasto


Vasto, brutta sorpresa nella Riserva Regionale di Punta Aderci, trovata una grande formazione di sostanza catramosa, a forma sferica con un diametro di circa 60cm.
L'ammasso di catrame è stato trovato sulla Spiaggia di Punta Penna durante le operazioni di routine da parte del personale della Cooperativa Cogecstre che gestisce la Riserva e portato con ogni probabilità dalle ultime mareggiate. Non vorremmo sembrare i soliti allarmisti, ma il primo pensiero va alla piattaforma Rospo Mare della Edison; non è la prima volta che ci lascia con il fiato sospeso. Un altra possibile causa la pulizia dei serbatoi delle navi cisterna in mare, attività severamente vietata a partire dalla Convenzione di base Marpol (Marine Pollution) del 1978, ma in Italia e specie in mezzo al mare, è anche possibile che si possa agire illegalmente per ragioni di convenienza. Risulta, infatti, estremamente più conveniente lavare le stive a mare, anziché aspettare nei porti il proprio turno e pagare i relativi oneri per eseguire queste operazioni in condizioni di sicurezza. Ce lo dicono i numeri allarmanti, 200 mila tonnellate anno di petrolio sversati nel Mediterraneo dovuti sia a operazioni di ripulitura, sia ad operazioni inerenti il carico e scarico delle petroliere insieme a quelle di ricerca e coltivazione. L’Italia è il paese in cui le voci che subiscono i maggiori tagli sono quelle che riguardano i controlli ambientali.

L’associazione WWF Zona Frentana e Costa Teatina, ha comunicato l'accaduto alla Guardia Costiera, al Sindaco e all’Assessore all'Ambiente di Vasto, affinché possano attivare gli organi preposti per tentare di fare chiarezza sulla provenienza e nella speranza che sia un “fenomeno” circoscritto.

Non sono segnali buoni, il nostro mare subisce uno stillicidio metodico da decenni, sia da terra, con fiumi che riversano liquami sempre più insani, che dal mare, con lo sfruttamento eccessivo delle risorse e depauperamento attraverso le attività legate agli idrocarburi - ricerca, coltivazione, trasporto -. Per non parlare delle enormi quantità di plastica e polistirolo, sino agli affondamenti dolosi di navi contenenti rifiuti tossici.

Come si possa trasformare un elemento così straordinario, in una vera e propria pattumiera, per egoismo, avidità, disprezzo dei diritti delle generazioni future, per il WWF ma non solo, sarà sempre fonte di grande inquietudine, ma anche di indignazione. Una indignazione che ci porta ad agire con ogni mezzo a nostra disposizione, per la sua salvaguardia.
Il mare è vita, il mare è di tutti.

Fabrizia Arduini
presidente WWF Zona Frentana e Costa Teatina Onlus

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